Chi governa Venezia deve sapere che è una città speciale, e che è una città arcipelago. Vale per il Sindaco che eleggeremo, e vale per gli assessori, quelli attuali e quelli che verranno (magari già domani, in occasione del rimpasto annunciato).
Per governare a Venezia servono tutti i requisiti necessari a qualsiasi pubblico amministratore: uno dev’essere competente, onesto, meglio se è donna, meglio se è giovane, meglio se è nuovo… tutte qualità utili, anche se non risolutive. Ma a Venezia un criterio di cui occorre tener conto, per scegliere un buon amministratore, è il seguente: che abbia la consapevolezza della complessità della città stessa.
Vuoi fare il Sindaco, o l’assessore, in laguna? Devi aver chiara la doppia velocità con cui vive Venezia, che è allo stesso tempo una città normale e un’icona; di fronte a questa “complessità verticale”, devi quindi immaginare politiche che rispondano alle necessità dei cittadini di Venezia, e politiche che rispondano alle attese che il mondo ha rispetto a Venezia.
Allo stesso tempo, devi aver chiara la “complessità orizzontale” dell’area urbana cittadina: le isole dellalaguna, Marghera, il Lido, Mestre sono tutte realtà diverse, con specificità diverse. Certo, tutte le città del mondo hanno al loro interno aree differenti; ma a Venezia i nuclei sono molti, e le peculiarità sono molto forti.
E’ difficile governare bene Venezia se si ignora, o se si dimentica, questa sua duplice complessità, “verticale” e “orizzontale”. E’ difficile anche avere un progetto per la città, se si ignora o si dimentica questa complessità. Non fa il bene della città nel suo complesso un amministratore che si interessi solo della città internazionale, o solo della città quotidiana; e neanche un amministratore che conosca solo una parte della città, e viva per quella, è utile al futuro della città tutta.
