Mi è stato richiesto, per questo numero inaugurale, un intervento sulla mobilità a Venezia. Argomento complesso, tra i più discriminanti all’interno dell’opinione pubblica cittadina proprio perché sottende l’idea futura di città che ciascuno di noi, in parte inconsapevolmente, coltiva.
Francamente, per il primo numero, non ho molta voglia di addentrarmi nell’argomento e meno che meno nelle polemiche che già molte altre volte in varie sedi ho affrontato. Vorrei oggi limitarmi a riferire di un’esperienza positiva recente, e delle conseguenti ottimistiche considerazioni che ne ho tratto. Mi piace l’idea di partire con una visione positiva, leggera, così come molto positivamente valuto la nascita di questa testata cui auguro i migliori riscontri.
5 luglio: aeroporto di Tessera. Devo prendere il volo per Mosca, per lavoro. L’aeroporto è stracolmo come non mai. Orde di turisti che arrivano e che partono. La reazione istintiva è di fastidio ed invidia per quell’aria ilare e leggera che si ha quando si va in vacanza, così lontana dalla mia prospettiva immediata. Poi penso che sarà un casino, che farò una fila pazzesca al check-in, al controllo bagagli e passeggeri e meno male che sono in anticipo..
Agli sportelli dell’Aeroflot, come di consueto, fila colossale, infestata di ricche coppie moscovite colme di pacchi di Prada, Armani e griffe varie. Penso ai tempi estenuanti che provocheranno al check-in, pretendendo di portare a bordo una quantità inverosimile di pacchi e pacchettini come bagaglio a mano. Invece, miracolo, due solerti ragazze, mentre si è ancora in fila, assistono i viaggiatori, spiegano alle signore che devono stipare i loro preziosi acquisti nei bagagli da caricare in stiva. Aprono addirittura un terzo sportello di accettazione, insomma, la cosa si svolge con ordine, ragionevole velocità ed organizzazione.
Al controllo passeggeri, nonostante la massa di persone, la cosa si dipana con sorprendente celerità: tutti, dico tutti i passaggi sono attivi, ci sono signorine che appena si accede nella zona prospiciente i metal detector indicano la fila dove immettersi, consegnano a ciascuno una vaschetta dove mettere gli oggetti metallici, cosicché si arriva al controllo già pronti.. in definitiva: una dimostrazione di efficienza ed organizzazione (certo tutto il personale straordinario necessario qualcuno lo deve aver previsto) che neanche a Hong Kong…
Si, un grande aeroporto, con un grande traffico passeggeri ed un’organizzazione assolutamente all’altezza. A volte anche Venezia può essere fiera di qualche sua eccellenza. Certo, se fuori dal Marco Polo, il viaggiatore trovasse pronta anche la sub lagunare che lo porta in 10 min nella città d’acqua sarebbe pure meglio… ma questa è un’altra storia!

Nato a Venezia, vi ha sempre risieduto. Sposato con una veneziana, ha due figli gemelli. Ingegnere elettrotecnico, ha lavorato all’Enel dal 1987 al 2022, è stato Responsabile della distribuzione elettrica della Zona di Venezia e poi ha svolto attività di International Business Development Manager, lavoro che lo ha portato a passare molto tempo all’estero. È stato presidente del Comitato Venezia Città Metropolitana, esponente di Venezia Una&Unica. È in pensione dal 2022