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La politica si divide; qualcuno ricorda che in America alcuni diritti sono godibili giĂ  dai 16 anni… Allora cambiare o no la legge elettorale permettendo ai nostri ragazzi di votare a questa etĂ ? In fin dei conti un ragazzo a 16 anni può acquistare superalcolici, iscriversi a Facebook senza l’autorizzazione dei genitori, guidare un motorino, andare in discoteca non accompagnato e può decidere di lasciare la scuola, obbligatoria fino a quest’etĂ  (diverso per l’obbligo formativo). Dunque perchĂ© non permettergli di votare o, almeno, di iniziare a capire il senso generale di questo compito così importante per un cittadino e vitale per una Democrazia? In alcuni Stati europei il diritto di voto a 16 anni è giĂ  una realtĂ . Oltre ad Austria e Germania, anche il cantone di Glarus in Svizzera ha esteso alcuni anni fa l’elettorato attivo agli over-16 per le elezioni locali e regionali. In Italia si è iniziato a parlare della prppsta durante una Tavola rotonda organizzata lo scorso novembre dalla regione Toscana: sono stati discussi, in prospettiva comparata, sia gli aspetti giuridici dell’espansione del diritto di voto a nuove fasce di etĂ  che gli effetti sul comportamento politico. Inoltre si è lanciata la proposta di partire con una fase sperimentale, sulla linea delle scelte di altri Paesi UE, magari partendo dalle Amministrative. In fin dei conti sarebbe utile responsabilizzare i nostri giovani nella scelta dei loro rappresentanti politici e nella comprensione del funzionamento della nostra democrazia, evolvendo la loro unica esperienza a scuola, se c’è, dove sono attivi molti progetti di Consigli Comunali dei Ragazzi che formulano tante belle proposte ma che rimangono in molti casi lettera morta.