Che la situazione all’interno dell’Amm.ne C.le non sia tranquilla è palesemente dimostrato dalle tensioni innescate ai vari livelli sui temi più disparati della vita cittadina, ma il più significativo di tutti si sta rivelando quello dell’auto esilio di Antonio Paruzzolo, assessore alle Attività Produttive.
Tutta la vicenda della revisione del sistema aziende partecipate era nelle sue mani e dal suo lavoro era uscita una proposta di riorganizzazione funzionale che certamente rispondeva a criteri di managerialità e di economia d’esercizio.
Pare di capire, dalle cronache giornalistiche, che Paruzzolo avrebbe voluto completare il percorso suggerendo anche i nuovi vertici aziendali sulla base di criteri imprenditoriali e non squisitamente politici.
Le cose sono andate in modo diverso perché il Sindaco Orsoni, sua sponte, ha provveduto, con la mossa dell’esperto giocatore dei “Quattro cantoni”, a spostare chi di qua, chi di là, ma sostanzialmente sempre le stesse persone che in questi lunghi anni hanno dimostrato di non saper assicurare una gestione aziendale nè economica, nè produttiva.
Ma il corollario che più preoccupa è il posizionamento dei partiti della maggioranza a seguito di tutto ciò. E in particolare quello del segretario comunale del PD Borghello che, rilasciando recentemente una dichiarazione ai giornali locali, rivendica il diritto/dovere dei partiti di partecipare alla spartizione degli incarichi recriminando la troppa autonomia del Sindaco.
Ci saremmo aspettati che la rivendicazione fosse improntata alla solidarietà a Paruzzolo che aveva ben interpretato il ruolo di un pubblico amministratore che pensa al bene comune e non al bene di parte (del partito).
Evidentemente la lezione impartita dalle recenti elezioni nazionali sembra non sia stata ancora imparata dall’accolita dell’apparato politico cittadino: più società meno politica! Soprattutto quando la politica punta al ribasso e individua, attraverso i suoi percorsi correntizi e cencelliani, figure non propriamente all’altezza dei compiti.
Cosa dobbiamo aspettare ancora perché il registro cambi la musica?

Veneziano, con i piedi nell’acqua, dalla nascita (1948). Già Amministratore Delegato di una Joint Venture italo-tedesca di accessori tessili con sede a Torino. Esperienze di pubblico amministratore nei lustri passati. Per lunghissimi anni presidente del Centro Universitario Sportivo di Venezia (CUS Venezia)