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Bisognerà dire due parole su questa tornata elettorale. Mi scuseranno i collaboratori che ritengono il parlare direttamente di politica un’inutile ripetizione di ciò che si legge sui giornali. Eppure le elezioni sono pur sempre lo specchio degli umori di una nazione e di un territorio, quando le si riferisce ad una scala più circoscritta. E questi umori socialmente ci interessano molto.
Colpiscono i rapidi capovolgimenti di voto in pochi mesi. Prima una forza politica sugli altari e subito dopo a terra. E viceversa. Il dato astensionistico è tuttavia l’elemento costante ormai da molto tempo. Ed è questo che determina l’affermazione di un fronte rispetto ad un altro. Per questo i diversi schieramenti non dovrebbero essere in grado di fare i conti su ciò che realmente valgono e pesano. E invece i conti sommariamente li fanno lo stesso ringalluzzendosi se hanno la percentuale più alta, senza badare che il loro è un risultato ‘drogato’. Anche il Partito Democratico ( da ora PD)e i suoi alleati, vincitori in questa tornata, rimuove l’inattendibilità sostanziale del dato del voto a suo favore. Se il dato astensionistico fosse fisso da tempo su questi valori come accade in molti stati dell’occidente, una vittoria percentuale sarebbe in effetti a tutto tondo una vittoria netta. L’impressione è invece che si tratti di un astensionismo provvisorio, perché anche in passato è già accaduto che, pur in un trend in calo sui tempi lunghi, ci fossero significative e massicce riprese. Quindi l’astensione contiene ben dissimulati voti congelati in potenziale dote a chi ha perso o in dote a una novità vera dell’offerta politica che per ora non si vede ancora.
Per sintetizzare tutto ciò mi pare dica questo:
1) La sfiducia nei partiti resta massiccia e chi ha lume di pensiero deve seriamente interrogarsi sulla obsolescenza della formula tradizionale della partecipazione, il partito appunto, che appare a molti occhi ormai solo una macchina di occupazione passiva del potere
2) Il Partito Democratico per una parte dei suoi potenziali elettori di un tempo resta scopertamente con le caratteristiche di cui sopra tanto è vero che i suoi potenziali elettori forse non sono più tali, così stante la sua struttura e la sua fisionomia. Sono andati altrove quattro mesi fa, sono rimasti delusi anche lì e aspettano astenendosi un nuovo segnale di appartenenza che ‘questo’ PD non potrà mai più dare. Ciò non significa che il nuovo segnale non possa uscire anche dallo stesso PD o più verosimilmente dalle sue viscere, magari con una salutare scissione
3) Nonostante tutto, e avevo già avuto occasione di sottolinearlo un anno fa, il PD riesce a vivere di rendita di uno zoccolo duro mai inferiore al 20%, ma anche oltre, che lo vota per identità ‘a prescindere’. Il fatto che il PD resista nonostante sia retto da un apparato, o meglio da una somma di apparati, lo sta a dire. Il fatto che possegga un radicamento nel territorio non è la spiegazione della sua tenuta , ma la dimostrazione che esiste ed esisterà a lungo una massa di persone, non troppo dotate di spirito critico, disponibile, per una mera questione di identità, a fare un lavoro di manovalanza pura pur contando meno di nulla nelle decisioni. E questo è un problema per qualsiasi cambiamento. Né ci si deve far fuorviare da ciò che si sente circa un agitarsi alla base che richiederebbe rinnovamento e pulizia. E’ un disco rotto già sentito e risentito. Al momento buono, questa è l’impressione, quella base resterà fedele. ‘A prescindere’, appunto.
4) Il centro sinistra vince quando presenta come sindaci persone di profilo alto, ma anche e soprattutto autonomo, che si sono imposte per merito loro e che non corrispondono esattamente alla proiezione della struttura partitica e apparatesca del partito che obtorto collo li candida. In questi casi effettivamente recupera una parte di coloro che hanno il voto in ghiacciaia e che alle elezioni politiche non gliel’anno dato. Ma ciò avvalora il fatto che questo elettorato, perso per sempre così stante il partito, attende segni nuovi dei tempi per ridare fiducia. Vedremo nell’imminente futuro se tali segni si paleseranno