Noi quarantenni apparteniamo alla generazione cresciuta nel prospero e pacifico occidente, da sempre l’umanità più agiata, nutrita, longeva, protetta ed erudita che avesse mai vissuto sul nostro pianeta; eppure oggi viviamo con fatica, siamo in una crisi che non è solo economica ma anche sociale e psicologica. Oggi manca una visione di ampio respiro, la prospettiva epocale che hanno avuto i ns padri, raramente si fa un programma che vada oltre il week end o le prossime vacanze, manca insomma una speranza in una società e una vita migliore. Le ideologie sono tramontate ma anche la progettualità della sinistra è scomparsa lasciando un vuoto; e così negli ultimi 25 anni abbiamo assistito al suo fallimento, che ha portato ai minimi storici la speranza, e allora abbiamo trovato una strada all’estero o ci si è chiusi nelle ns case, auto, supermercati, tv e internet, ci si è allontanati da ogni impegno sociale politico e si è perfino abbandonato l’ultimo nostro diritto democratico e di libertà: il voto.
I politici, da sempre e in qualsiasi latitudine, per accreditarsi e farsi votare dicono che sono portatori di cambiamento, ma in nome del cambiamento abbiamo visto le peggiori continuità e restaurazioni, sono stati proposti programmi mai attuati, slogan vuoti che servono solo per prendere voti.
Cosa fa pensare oggi che il cambiamento proposto da Matteo Renzi sia vero cambiamento? e non l’ennesima promessa che poi verrà disattesa, per riproporre un sistema di potere con persone diverse ma con le stesse logiche spartitocratiche e le cattive amministrazioni cui siamo abituati?
Una prima risposta può venire solo verificando nel merito entrando in contatto con questa onda “rinnovatrice”, per capire se oltre ai bei discorsi fatti dal leader nazionale, se alla retorica affabulatoria (finalmente un comunicatore anche a sinistra!) si può riporre speranza in un cambiamento vero.
Sabato 19/10 sono stato al 1° incontro pubblico della neonata associazione che sostiene il progetto di Renzi “Adesso Venezia/Mestre”. Forse un po’ per scaldarsi e provare non è stato troppo amplificata, invitata una lista di simpatizzanti in una location piccola “la galleria d’arte Mestre contemporanea” in corte Legrenzi.
Io vedevo bene Renzi sin dall’inizio, quando veniva deriso da tutti, per il modo di comunicare positivo e vincente, l’ho sostenuto nelle primarie che dovevano essere aperte a tutti anche nel ballottaggio. Renzi è il leader che ha più chanche di vittoria, è nuovo, moderno, spazza via una classe dirigente fallimentare che ha permesso al berlusconismo di occupare il potere e bloccare l’Italia per 20 anni. Renzi ha la capacità di allargare la base del consenso anche ad altri schieramenti diversi dalla sinistra tradizionale, la politica è l’arte del consenso quindi se si allarga è solo positivo (ma è argomento, che contro ogni logica, viene usato dai detrattori di Renzi, ma se avesse guidato il Pd alle precedenti elezioni Il PD veniva dato al 44% e Berlusconi non si sarebbe nemmeno candidato).
Allo stesso tempo sono scettico e non divento fanaticamente convinto delle cose voglio sempre verificare, e la sensazione che ho
avuto dall’incontro di sabato è che si stia entrando in nuovo modo di fare politica che coinvolge la gente che invita a partecipare attivamente. Finora lo sport comune era criticare standone fuori, considerare la politica come una cosa sporca indegna che va lasciata solo a chi vuole guadagnarci e speculare a danno della collettività. Tutti si irritano davanti a “Report”, e ogni giorno subiscono soprusi, sprechi, e la burocrazia vera nemica dello sviluppo etc ma nessuno poi fa niente, come se fossimo vittime di una maledizione che dobbiamo subire.
Invece non è così il cambiamento dipende da ognuno di noi e per questo dobbiamo metterci in gioco in prima persona. Renzi ha intercettato questo sentimento e sbloccato il maleficio, si presenta come una forza propulsiva che mette in moto le coscienze, è catalizzatore di cambiamento, dobbiamo risollevare le schiene così che lo sguardo si erga più alto rispetto ai ns piccoli interessi quotidiani.
Sabato mi sono accorto che ormai mettendo l’orecchio a terra si sente che questo popolo si sta muovendo, si sente il rumore dei loro passi che avanzano, la gente sta riaprendo i cuori e liberando le menti ed è di nuovo pronta alla lotta lasciando da parte il disfattismo.
L’incontro si è svolto con lo stesso metodo delle presentazioni del movimento nazionale:
dopo una breve introduzione del leader locale Jacopo Molina, 5 minuti massimo a testa per dire la propria, dare idee, suggerimenti etc. si sono succeduti giovani, anziani che non mollano, politici, cittadini semplici, pensionati, professionisti, etc. Finalmente, e questa è la grande novità, vengono ascoltati dai politici, e per una volta sono parte attiva del processo di cambiamento, che sarà un working in progress basato su alcune salde idee:
TRASPARENZA tra cittadini e PA,
PARTECIPAZIONE; non più i politici di professione che entrano in politica per interesse
MERITOCRAZIA enti pubblici, partecipate etc vanno le persone più adatte e fine delle logiche clientelari
VOCAZIONE MAGGIORITARIA; basta alleanze spurie insostenibili, che rimandano solo le decisioni e rendono impossibili vere riforme a causa di un continuo lavoro di mediazione di posizioni inconciliabili
COSTI DELLA POLITICA e SPRECHI; cancellazione del finanziamento pubblico dei partiti (già votato dagli italiani), abolizione delle provincie e di tutti le strutture inutili e i “poltronifici”, dimezzamento dei parlamentari, riforma della legge elettorale etc. (pubblicazione di ogni finanziatore di un progetto politico)
A di là dei contenuti di ciascuno degli interventi quello che emerge forte e chiaro, che non si vedeva da tempo, è la voglia di partecipazione; la migliore garanzia di cambiamento vero è che tutti ci sporchiamo le mani o almeno ci interessiamo. Si scelgano i migliori o almeno quelli con le competenze necessarie (non solo chi ha un’età giovane e non ha mai avuto nessun ruolo direzionale, solo perché il capo deve telecomandare e ha bisogno dello sciocco motivato..).
Dopo tanti anni da quando seguo la politica, non vedevo un interesse tale da parte della gente, una voglia vera di cambiamento incarnata in un progetto, che avrà anche dei difetti, ma ha la buona fede e le capacità dei vincenti di coinvolgere e cogliere lo spirito dei tempi. Per una sinistra abituata a perdere, con paura di perdere, assenza di leader forti, con strategie di comunicazioni masochiste o nel migliore dei casi assenti, c’è ora veramente una grande speranza. Non siate arroccati a criticare e basta, partecipate nelle occasioni di dibattito e dite la vostra, controllate, intervenite, è l’unico modo per impedire ai soliti pochi di fare quello che vogliono della cosa pubblica (cioè nostra). A livello nazionale Renzi vincerà ma a livello locale veneziano alleanze per mantenere inalterato il sistema di potere si stanno già muovendo per le prossime elezioni anche sotto forma di saltare sul carro vincente.
La politica non deve essere più un modo per guadagnare e/o per il prevalere di un interesse di parte, ma deve essere un momento alto della vita in cui ci si dedica agli altri usando le proprie capacità e competenze, deve essere fatta per passione, deve essere una donazione del proprio tempo, una scelta di volontariato civico, per una volta insomma dobbiamo fare quello che è GIUSTO e non quello che CONVIENE. Avanti Renzi.

veneziano classe ’66, laureato in ingegneria a Padova è imprenditore nel settore della logistica, sia come agente marittimo che spedizioniere. È raccomandatario marittimo, broker assicurativo e direttore tecnico di agenzia viaggi. Ricopre la carica di presidente nazionale di Federagenti, l’associazione nazionale degli agenti raccomandatari. È consigliere regionale di Fiavet Veneto, l’associazione degli agenti di viaggio.