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REDAZIONE  Nonostante gli sforzi per smarcarsi dallo schema sinistra-destra Matteo Renzi, soprattutto dai suoi detrattori è stato nel recente passato collocato e/o percepito in una posizione di destra all’interno del partito. Il pieno di voti che ha ottenuto dall’elettorato PD, il voto alle primarie accertato anche di elettori di destra e di centro e nello stesso tempo la velata attenzione di Vendola ( Sel) nei suoi confronti e quella, neppur troppo velata, di Landini (FIOM) scompaginano e smentisicono lo schema e la sua collocazione che risente forse di una mappatura politica vecchia? In definitiva può, scompaginando gli schemi, pescare trasversalmente in tutto l’arco parlamentare e svolgere un ruolo egemonico che non si accontenta di una maggioranza relativa?

LUISELLA APRA’ Potenzialmente Renzi per idee, stile comunicativo e coerenza di comportamenti va oltre le ideologie, i pregiudizi e gli schemi che hanno bloccato la politica del PD (e la sua nascita).Ha smascherato l’ipocrisia di una sinistra che in nome del bene comune ha razzolato gli interessi particolari e non è riuscita ad essere credibile pur avendo di fronte una destra logora.Lo scontento catalizzato da Grillo in modo altrettanto populista e il partito del non voto ne sono la conseguenza. Sulle possibilità di riuscire ad avere un ruolo egemonico rinvio al problema culturale del punto 1.

LORENZO COLOVINI  Renzi molto probabilmente è colui che pescando un po’ di qua e un po’ di là, sarà in grado di portare il PD al massimo della sua espansione elettorale. Molto probabilmente supererà il 33% di Veltroni. Se però, per “ruolo egemonico che non si accontenta della maggioranza relativa” intendi valori vicini al 50% o anche solo sopra il 40%, non credo proprio. C’è in altre parole un limite fisico non superabile da un partito di sinistra

MARCO MICHIELI  Ad oggi rappresenta con Grillo la maggiore novità della politica italiana ed è possibile che di questo effetto novità riesca a goderne ancora per molto. Tuttavia non sarà sufficiente l’effetto novità, ma dovrà dimostrare la volontà e la forza di cambiare le cose: lì si misurerà la presa sul gruppo parlamentare ed il livello di compromesso a cui è disponibile arrivare con quella parte del vecchio gruppo dirigente che lo ha sostenuto.

FEDERICO MORO  La domanda parte da un presupposto errato: la linea di demarcazione non riguarda più sinistra/destra bensì rinnovatori/conservatori. Da questo punto di vista Renzi è senz’altro in grado di svolgere il ruolo di elemento catalizzatore capace di portare a un’autentica egemonia in senso gramsciano (cioè in grado d’integrare le diverse spinte particolari al fine di far emergere e prevalere l’interesse generale  )

LUCIO SCARPA  Bisognerebbe ridefinire destra e sinistra nel mondo di oggi; di sicuro Renzi non è di sinistra come la si intendeva qualche decennio fa e appare molto destrorso a chi ragiona ancora con quegli schemi. Per fortuna la maggioranza degli elettori non la pensa così quindi Renzi potrà pescare in tanti serbatoi di voti diversi.

MARCO SCURATI  Si Renzi scompagina gli assetti politici vecchi, è trasversale, allarga la base del consenso pd-centrosinistra e attrae elettori delusi di sinistra, delusi di destra, centristi, ex leghisti e grillini delusi da Grillo.

FRANCO VIANELLO MORO  La dicotomia destra-sinistra non ha perso forza e necessità di rappresentanza, ma vale ancor di più oggi, per come si sta rivelando, la necessità di saper interpretare l’innovazione in tutti i campi. Questo è l’unico presupposto che potrà far conquistare a Renzi e al PD quel ruolo egemonico che non potrà essere che rappresentativo di una trasversalità non solo parlamentare ma soprattutto sociale.