Vuoi fare il Sindaco? Stavolta non basta girare ogni angolo della città, di qua e di là del Ponte. Colpisce infatti, e non è peregrina, la richiesta di alcuni che vivono fuori dal Comune di Venezia: da Martellago e da Dolo e anche da più in là chiedono, via social, che i candidati si ricordino di loro, e di aver voce in capitolo. Chiedono, in sostanza, di contare nella scelta di quello che sarà il Sindaco non solo di Venezia, ma della Città Metropolitana di Venezia.
Tecnicamente, non voteranno; i candidati, quindi, non saranno costretti ad andare a fare campagna elettorale ben oltre i confini dell’attuale Comune. Ma la richiesta non è infondata.
Succede che mentre noi Veneziani a fatica spostiamo il baricentro della politica fuori dalla città storica – e siamo ancora qui a dire che finalmente c’è un candidato mestrino –, intanto quel baricentro stesso si è già spostato per conto suo ben più in là. Non è un caso che tra i più accreditati ci sia sì un candidato di Mestre (Pellicani), ma anche un candidato di Chioggia (Casson) e un outsider di Spinea (Brugnaro), mentre pronto ai blocchi c’è un altro concorrente decisivo e per nulla “veneziano” (Zaccariotto). Se non prendo un abbaglio e se queste sono le corrette vicende anagrafiche di coloro aspirano alla poltrona di Sindaco di Venezia, beh, quel baricentro di cui parlavamo si è spostato per bene mentre noi eravamo distratti. E dopo i vari Bergamo, Casellati, Cacciari, Costa, e Orsoni – tutti veneziani d’acqua – il nuovo Sindaco, salvo grandi sorprese, non sarà uno che viene dalla parte lagunare della città.
Coincidenza? Non credo. Davvero il sistema da solo si è evoluto, attraverso passaggi di cui quasi non ci siamo accorti. Tutto è già cambiato. E si propone anzi una questione strategica che non sarà indifferente, e cioè se e quanto il nuovo Sindaco sarà “finalmente un Sindaco di Mestre, che pensa a Mestre”, o non sarà invece giocoforza il Sindaco della città vasta, “costretto” anzi a rimettere Mestre in fila tra le altre realtà urbane della Citta Metropolitana.
Non che sia sbagliato: il sogno e l’ambizione della “Citta Metropolitana di Venezia”, che finalmente si fa concreto, passerà anche attraverso la costruzione di un corretto equilibrio tre le parti, dove San Donà e Mestre, Cavarzere e la città d’acqua, Spinea e Marghera conteranno tutte, nella giusta misura, e tutte contribuiranno allo sviluppo della nuova realtà metropolitana.
E di questo, io credo, sono consapevoli tutti i candidati: anche Pellicani, che è il più “mestrino”, con la sua Fondazione ha sempre tenuto presente il tema della nuova istituzione di area vasta. Però davvero, neanche questa volta Mestre potrà essere la figlia prediletta, nonostante non tema più di essere governata da un “isolano”; e se vorrà veder risolti i suoi tanti problemi, non lo potrà fare nemmeno stavolta pensando solo a sé, ma piuttosto ragionando più in grande, come un polo importante di una realtà ben più vasta.

Veneziano per costumi, anche se non per nascita, ha cominciato ad osservare e a raccontare la città attraverso gli articoli e le inchieste di GENTE VENETA, di cui è stato caporedattore per dieci anni. Come portavoce del sindaco Paolo Costa, nei primi anni del Millennio ha seguito da vicino alcuni dei grandi progetti per il rilancio di Venezia, dalla ricostruzione della Fenice al processo verso la Città metropolitana, dall’idea del tram a quella della rete dei parchi urbani alla riorganizzazione delle Municipalità dentro il Comune unico. Dal 2005 al 2015 è stato il responsabile culturale del Duomo di Mestre, che ha contribuito a far crescere come luogo di elaborazione di culturale e di impegno civico attraverso eventi e convegni – dove ha portato Gianfranco Fini ed Emma Bonino, il cardinal Ruini e don Colmegna, Jacques Barrot e Vittorio Sgarbi, Massimo Cacciari e Philippe Daverio, Moni Ovadia e Oscar Giannino – e attraverso le pagine del giornale PIAZZA MAGGIORE. Gli stessi temi tornano nel suo blog www.piazzamaggiore.wordpress.it, e nel suo libricino “Venezia. Cartoline inedite”, pubblicato nel 2010.
Da qualche anno segue la comunicazione dell’Azienda sanitaria veneziana.