Ci sono fatti nuovi nello scenario della portualitĂ veneziana.
Innanzitutto la nomina del nuovo Presidente dell’Autorità Portuale nella persona di Pino Musolino.
E già questa è una bella novità , perchè Pino è stato scelto secondo un metodo meritocratico, al di fuori delle logiche spartitorie che sembravano dover essere privelegiate ancora una volta.
E invece no, il Ministro Delrio ha scelto sulla base del curriculum, dopo aver sondato la persona e valutato il contesto. Ma ha fatto una scelta ancor più importante: ha dato continuità alla logica di appartenenza al territorio di riferimento. Pino Musolino è un veneziano doc, della Giudecca.
Lo era di fatto anche Paolo Costa e questo è un bel continuum.
Per conoscere i programmi di Pino dovremo aspettare qualche tempo perchè, come ha affermato nella sua prima intervista appena insediato, intende allargare il confronto con tutte le componenti portuali e con la Città . E soprattutto punta alla concertazione fra i vari soggetti interessati.
Ma non c’è solo questo infatti anche sul piano della progettualità legata alla gestione del traffico passeggeri c’è qualche novità .
Il V.I.A. ha licenziato con una lista di 7 pagine di prescrizioni il progetto De Piccoli-Duferco. Quello che prevede l’allocazione delle strutture portuali al di fuori della bocca di Porto del Lido. Soluzione questa che è ben vista solo dagli ambientalisti duri e puri. Quelli per i quali l’unica soluzione vera è un bel NO Navi.
C’è però un bel macigno che si oppone a questa soluzione e non sono le 7 pagine di prescrizioni, ma è la netta opposizione del Comune del Cavallino, sul quale insisterebbe l’opera, che vede, tra l’altro, come un incubo l’aumento smisurato di traffico sulla via Fausta. Avete presente via Fausta?
Per non parlare del problema dell’umento del traffico lagunare da e per la nuova stazione extraportuale, con buona pace degli stessi ambientalisti che in questo caso sembrano disposti a chiudere più di un occhio al moto ondoso che verrebbe indotto. Oltre a quello che c’è già .
Poi però sta venendo avanti, sempre più concreta e definita, quella che sembra essere la soluzione vincente. Che eviterebbe lo scavo di nuovi canali (Contorta, peraltro già bocciato) e Tresse (sostenuto ormai sempre più tiepidamente da Brugnaro) suggerendo la via del Canale dei Petroli fino alle banchine di Porto Marghera. E’ il progetto portato avanti, quasi in solitaria, ma sorretto da una grande visione e da altrettanta tenacia, da Roberto D’Agostino.
Se n’è già parlato ma non ancora in maniera approfondita e la ragione è legata al fatto che questa soluzione non è ancora stata ufficializzata in tutti i suoi passaggi. Adesso la proposta ingegneristica dovrà andare al V.I.A. e solo allora si capirà se potrà essere attuata. C’è da dire che sotto traccia sembra aver ottenuto un appoggio dello stesso Ministro che ha nominato Musolino. E che su di essa, con qualche distinguo, stiano convergendo anche il Sindaco e una buona parte degli operatori.
Questa soluzione che come tutte comporta certamente delle valutazioni serie e approfondite relativamente agli impatti sui traffici, sulla modularità , sulla destinazione di alcune aree prodiuttive, sulle infrastrutture di supporto, e così via, sembra però davvero quella che non solo offre la soluzione al problema Grandi Navi ma apre serissime prospettive di rivalutazione urbanistica di due aree strategiche della Città : Porto Marghera e l’area della Marittima veneziana.
Qui un link che rende chiaro il progetto: www.margheranord.it
Ce la si può fare!

Veneziano, con i piedi nell’acqua, dalla nascita (1948). Già Amministratore Delegato di una Joint Venture italo-tedesca di accessori tessili con sede a Torino. Esperienze di pubblico amministratore nei lustri passati. Per lunghissimi anni presidente del Centro Universitario Sportivo di Venezia (CUS Venezia)