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di DINO BERTOCCO Diciamo subito che la pubblicazione del libro di Paolo Giaretta, “Identità e rappresentanza politica nel Veneto della Repubblica 1948-2020. Elementi per una storia politica, IL POLIGRAFO, è una scelta editoriale opportuna e tempestiva.

In esso l’autore (il cui curriculum è troppo conosciuto per ricordarlo qui) raccoglie alcuni saggi con cui nel corso del tempo egli è venuto annotando da protagonista diretto di molta parte degli eventi descritti e scrupoloso ricercatore, quella che senza retorica possiamo definire l’epopea di una Comunità regionale che dal dopoguerra ad oggi ha promosso un processo di accelerazione storica della propria partecipazione alla produzione e condivisione dei benefici dello sviluppo sociale ed economico e della crescita civile e democratica del Paese.

La ricomposizione dei testi, la scansione dei quattro capitoli e la preziosa documentazione, accompagnano il lettore in una rivisitazione storica che danno una chiave interpretativa unitaria di un materiale storiografico denso, che racchiude una complessità di fatti ed una molteplicità di personaggi che hanno contribuito a dare rappresentanza politica nazionale agli elettori veneti e ad edificare dalle fondamenta l’Istituzione regionale.

La scrittura agile e briosa tende necessariamente a valutazioni sintetiche su argomenti e leader politici, identificati come centrali nella ricognizione storica e nella iconografia regionali.

Ciononostante scorrendo le pagine sono numerosi i passaggi che suggeriscono la necessità di approfondimento ed anche interrogativi che alcuni giudizi sbrigativi sollevano.

Sui temi e dilemmi che il libro di Paolo Giaretta lascia aperti alla riflessione storiografica ed al dibattito politico-culturale, questo giornale ha ospitato numerosi interventi con articoli, focalizzati sui nodi cruciali evidenziati dall’autore; ne ricordiamo i più significativi:

Per una riflessione più generale invece sull’interpretazione più propriamente politologica che emerge dalla lettura del libro nel suo insieme, rinvio a miei due testi nei quali affronto l’esigenza di promuovere ‘Un ecosistema culturale per il Rinascimento etico-civile in Veneto’ ed in particolare i paragrafi 5 (Lo smarrimento epistemico della classe dirigente veneta) e 6 (L’egemonia culturale del Centro destra): leggi in www.medium.com/geecco RINASCIMENTO ETICO.

Ma, in questa occasione riteniamo necessario, proprio per valorizzare il significato e l’attualità delle analisi realizzate dall’autore, focalizzare alcuni punti problematici che attengono non solo ad interrogativi e perplessità dei giudizi che esse contengono, bensì soprattutto alla necessità di approfondimento che prefigurano e che richiedono un cambio di paradigma interpretativo sia sul piano storico che su quello politico.

Li espongo in modo sintetico, con la consapevolezza che essi introducono in un territorio poco esplorato di indagine e confronto tutto da aggiornare per i protagonisti odierni dell’attività politica e da amministrativa e che io stesso mi impegnerò ad implementare. (Continua a leggere sul Giornale del Veneto https://ilgiornaledelveneto.it/identita-e-rappresentanza-politica-veneta-1948-2020/