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di PAOLO MARANGONI L’editoriale di Mauro Grassi a commento delle dimissioni di Zingaretti dalla segreteria del PD si conclude con una riflessione amara: “Il Partito si è deteriorato. E non serve solo un nuovo capo. Ma serve un nuovo processo costituente…..Guai a pensare ad un “instant new  leader” che non sarebbe in grado di risolvere i problemi di un partito come il PD, nato male e cresciuto peggio”.

Difficile dargli tortoMa vediamo i numeri. Nei suoi 13 anni di vita il PD ha avuto sette segretari, Veltroni, Franceschini, Bersani, Epifani, Renzi, Martina e Zingaretti. Di questi 3 hanno cambiato partito, Bersani, Epifani e Renzi, 2 hanno lasciato la politica attiva, Veltroni e Martina, e solo 2 continuano la loro militanza in posizioni di responsabilità, Franceschini e Zingaretti. Alle politiche del 2008, un anno dopo la nascita e nel momento di maggior forza del polo berlusconiano, il PD prese alle politiche oltre il 33% dei voti, oggi

naviga attorno al 20 per cento e il mantenimento di questa percentuale è considerata da tutti un buon risultato. Sono 13 punti in meno, rispetto alla prima volta che il partito si presentò alle elezioni. In pratica il PD ha perso, ogni anno, l’1 per cento dei suoi consensi.

I fatti parlano chiaro. Così non va. Nel partito c’è qualcosa che non funziona e alla quale bisogna mettere rapidamente rimedio pena l’irrilevanza politica. PROSEGUI SU SOLO RIFORMISTI https://www.soloriformisti.it/pd-e-lora-di-scegliere/