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23 Maggio 2022Quando ho iniziato a leggere questo libro, ho avuto subito la sensazione di entrare in un mondo, in una vita, in una dimensione di scelte da me conosciute prima molto da lontano, e che per la prima volta potevo percepire nella loro intensità e complessità.
Nicola Maguolo, l’autore de “Il rinoceronte e la giraffa. Un’altra estate fortunata “ appartiene al nostro territorio, e a Martellago, dove risiede quando si trova in Italia, ha contribuito per molti anni ad arricchire quel Comune di studi di storia e cultura locale, di fotografia,di indagini dedicate poi a lavori di restauro all’interno della Chiesa Arcipretale, o ancora all’Istituzione Scolastica a Martellago dall’Unità d’Italia al Secondo Dopoguerra. Si è poi anche dedicato al romanzo e alla poesia, ma è soltanto a partire da una scelta radicale operatasi nella sua vita attorno ai 45 anni, che Nicola si è in qualche modo “inverato”, ha trovato cioè un nuovo senso definitivo alla sua esistenza. Nel primo dei due libri finora dedicati alla sua esperienza in Africa, “L’estate fortunata” (marzo 2020), ci troviamo di fronte ad un diario di viaggio attraverso le esperienze dell’autore all’interno delle missioni umanitarie , che comincia nel 2016 con la sua prima partenza per il Kenia, prosegue con un lavoro presso il confine turco-siriano, fino alla decisione di fermarsi in Tanzania, dove tuttora risiede per gran parte dell’anno, alla guida di un progetto per la comunità Masai , l’ONG Smiley Hand Organization Tanzania.
Come lui stesso afferma nella presentazione del primo dei due volumi, usciti su Amazon nel giro di poco più di un anno, si tratta del “…Racconto di una realtà completamente diversa, alla ricerca del modo migliore di aiutare, senza stravolgere e distruggere cultura, ambiente, umanità. Serve senso di responsabilità e la conoscenza di un mondo nel quale non tutti coloro che aiutano e non tutti quelli che chiedono aiuto sono “buoni”. Bisogna saper scegliere, bisogna saper guardare”.
Alla luce di una lettura attenta del secondo volume prima citato , uscito anch’esso su Amazon nell’agosto del 2021, ho scoperto, attraverso i diversi problemi che l’autore con la sua organizzazione si trova a dover affrontare giorno dopo giorno, una visione del mondo precisa, sempre aperta nello stesso tempo alla riflessione e al tentativo, difficilissimo, di consegnare ai rinoceronti, cioe’ a noi occidentali, il senso più profondo del popolo delle giraffe, cioè il popolo dell’Africa, attraverso le sue azioni in favore soprattutto del mondo dell’educazione, e dell’educazione delle bambine in particolare.
E lo seguiamo nei suoi infiniti giri in motocicletta, moltiplicando così i suoi incontri, i suoi contatti con le diverse comunità agricole sparse in un territorio sconfinato, conosciamo la forza dei rapporti che ha saputo instaurare proprio attraverso questa sua presenza fisica costante, attraverso dialoghi a tratti difficili per la confusione tra le lingue locali e l’inglese, attraverso sconfitte nei contatti con la burocrazia locale incapace di sostenere gli sforzi per il miglioramento della popolazione locale, ma anche in una inesausta fiducia in un possibile futuro più giusto.
Come prima accennavo, l’ambito prevalente di intervento dell’Organizzazione di Nicola Maguolo è quello di tipo educativo-didattico e sanitario.
Alla descrizione degli spazi tradizionali dedicati alla scuola , e ai progetti concreti di costruzione di nuovi edifici più idonei , si aggiungono, e sono le pagine più forti emotivamente, le descrizioni di situazioni singole di ragazzi e ragazze, bambini e bambini, vittime di regole interne alla società tribale che spesso ne possono stravolgere la vita fin dalla prima età, allontanandoli dal sistema scolastico, e privando così, soprattutto le femmine, di una concreta possibilità di lavoro e di emancipazione personale.
Ed ecco che ,accanto ad una problematica di tipo più specificamente scolastico (nuovi spazi e nuovi insegnanti) , si evidenzia con forza la cura per conto della ONG di tipo sanitario, in una situazione dove la sessualità maschile e femminile può portare a conseguenze estreme.
Quindi le campagne contro la mutilazione genitale femminile, proibita in Tanzania dal 1998, ma ancora molto diffusa, la distribuzione di borse di studio a bambine e ragazze che, andando o tornando a scuola , si salvano così da un matrimonio prematuro, pratica tuttora diffusissima nel territorio.
Il PROGETTO ROSA viene descritto con molta attenzione all’interno del volume, e si situa all’interno di una volontà articolata di diffondere informazione sanitaria presso le donne Masai e le donne africane della Tanzania. Il progetto, che prende il nome dal modello del furgoncino con cui i responsabili si spostano all’interno dell’immenso territorio, si occupa della prevenzione alla pratica della mutilazione genitale femminile, della prevenzione delle malattie veneree,della maggiore consapevolezza in merito alle gravidanze in giovanissima età.
La situazione di partenza prevede infatti ancora tutt’oggi una fortissima discriminazione tra maschi e femmine nell’ambito dell’educazione e dell’istruzione, un totale isolamento delle donne nell’Africa Subsahariana dalla vita politica, economica, culturale, sociale. Esse sono tuttora considerate come oggetto di scambio e compravendita da parte di padri e tutori, e frequentissimo oggetto della violenza di genere.
Nell’immagine finale che l’autore porge, della lente d’ingrandimento fatta di piume di colibrì e di una goccia di rugiada, si evince la sua volontà comunque di respirare un’aria di favola buona, di speranza nonostante tutto e tutti, in una tenace volontà quotidiana di fare fronte , caparbiamente ma col sorriso, a tutti i giganteschi problemi che l’ambito di intervento gli pone davanti. Quando torna a parlare, nell’ultimo capitolo del libro, ancora di rinoceronti e di giraffe, e delle reciproche visioni del mondo, riesce, pur sottolineando la consapevolezza di quanto sia difficile far passare questa realtà a noi occidentali, a parlare di futuro : “…Ma è un futuro che cambia e può, poco alla volta, invertire i ruoli, trasformando la giraffa in rinoceronte, e viceversa, o entrambi in un animale fantastico che ancora non c’è.”
Vorrei chiudere queste note con tre frasi che l’autore pone alla fine di uno dei suoi capitoli, e che a mio avviso , possono trasmettere meglio di qualunque altro messaggio, la ragione profonda della vita di Nicola.
Il nostro mondo è ricco ? Impariamo la povertà.
Corre? Andiamo piano.
Urla? Parliamo sottovoce.
Nicola Maguolo
“Il rinoceronte e la giraffa. Un’altra estate fortunata”.
L’opera è disponibile su Amazon sia in versione e.book che in versione cartacea.