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2 Luglio 2023Quando mi è stato proposta la lettura del libro di Anna Toscano “Con amore e con amicizia. Lisetta Carmi” edito da Electa in una nuovissima collana chiamata OILA’ e dedicata alle donne autrici di arte, fotografia e letteratura del Novecento, l’ho trovato subito un singolare piccolissimo libro con una veste editoriale di particolare raffinatezza . Ho scoperto poi che la dimensione supertascabile e il numero delle pagine inferiore a 100 erano rivolti ad un progetto di lettura a voce alta del testo, da compiersi in circa 45 minuti.
Anna Toscano mi e’ cara come poetessa, e, ritornando alle mie recensioni di questi anni, ho ritrovato quella delle sue due raccolte “Una telefonata di mattina” e “Al buffet con la morte”, uscita nel luglio del 2020. Eccola qui invece in veste di autrice di questa biografia-conversazione poetica dedicata ad un personaggio come Lisetta Carmi che, nella sua lunghissima vita, quasi cento anni, è stata capace di costruirsi con tenacia e passione innumerevoli vite, tutte diverse, ma tutte nel segno delle mani, degli occhi, del cuore.
Se nel titolo uso il termine “profumo” per riferirmi a questo libro, è perché, durante la lettura, fatta cogli occhi ma idealmente ad alta voce, ho intuito sempre più forte la dimensione di questo sentire profondo, il desiderio inesausto di questa donna di costruire, nel corso degli anni, un rapporto sempre più ampio e generoso col mondo, con gli uomini, coi lavoratori, per parlare con la musica prima, con le immagini fotografiche poi, per creare un luogo di meditazione infine, ed approdare negli ultimi anni al silenzio ed al lavoro calligrafico. Ho sentito il profumo della sua vita. E Anna Toscano, attingendo anche ad un prezioso film del 2010 di Daniele Segre, “Un’anima in cammino”, è capace in queste pagine di consegnarcela in un alternarsi di parole di Lisetta, ideali dialoghi con lei, e parti di raccordo in terza persona.
Il libro si apre con un’immagine “in moviola” di Lisetta ormai anziana nel suo ashram di Cisternino,, che si dedica alla sua opera calligrafica, e gli occhi di Anna Toscano vanno subito alle sue dita “…Cosa pensi Lisetta mentre le tue dita tengono in mano i pennelli e segnano i loro percorsi, cosa ricordi guardando i segni che lasci, come tieni i pennelli, le tue falangi, la prossimale, l’intermedia, la distale, si muovono come suonando il pianoforte, la prensione del pennello tramite la falangetta è la medesima sui tasti del pianoforte?…”
Ed ecco dipanarsi attraverso l’ultima azione di mani occhi e cuore un viaggio a ritroso nelle cinque vite di Carmi.
La fascinazione che mi è derivata da questo testo viene soprattutto da quanto esso sia di respiro evocativo, tale che, in brevissimo spazio di scrittura, è capace di abbracciare in maniera esaustiva tutti gli aspetti di questa vita straordinaria, anche solo accennandoli, ma facendoceli ripercorrere attraverso uno sguardo di comprensione, di amicizia vera, derivata dalla conoscenza profonda delle opere fotografiche di Carmi da parte di Toscano, ma che le fa comprendere a fondo anche il lato musicale, concertistico, con cui si apre una delle sue vite.
Quello che emerge di pagina in pagina è un reale cammino fatto di scelte apparentemente radicali, ma tutte nel nome di un abbraccio sempre più forte, assoluto, generoso, nei confronti degli uomini, abbraccio politico, nel senso più alto del termine.
Ecco, quindi, la vita di musicista, l’amore per la musica che la salva durante l’esilio in Svizzera in seguito alle leggi razziali, la sua carriera di concertista interrotta bruscamente di fronte alla necessità di impegnarsi in prima persona in momenti di lotte che potrebbero mettere in pericolo l’incolumità delle sue mani.
“Là dove erano gli altri, i cari altri, anche io volevo stare” come scrive la poetessa Anna Maria Carpi. Ecco, questo fa Lisetta, e, nel corso degli anni successivi, con la sua Leika, si trasformerà in testimone del mondo del quotidiano più semplice, trovando così nella fotografia una nuova possibilità di incontrare e di narrare, come un racconto infinito da costruire per immagini. E lei lo farà in Puglia prima, poi con una serie di servizi per i giornali, con due grandi lavori negli Anni Sessanta, dedicati alla vita e alla morte, con il servizio su di un parto all’Ospedale di Genova e sul Cimitero di Staglieno poi.
Continuando poi il filo rosso del suo amore per l’umanità, dedicherà un servizio memorabile ai “camalli”, gli scaricatori e i facchini del Porto di Genova, che diventano protagonisti di immagini emblematiche di una condizione di lavoro. “Carmi costruisce un discorso con le sue fotografie dando voce a chi non ne ha”.
“Carmi costruisce con le fotografie percorsi narrativi democratici, dove nulla è costruito in primo piano, appositamente per condurti a scoprire, conoscere, vedere”.
Questo percorso continua dal 1965 in Sardegna, in Sicilia, in Israele, in Nepal, in Venezuela, in Colombia, in Messico. Dirà dei suoi servizi “…sempre ho ammirato nei “poveri” la capacità di sopravvivenza con le loro arti, la loro intelligenza, con la loro gioia di vivere anche le situazioni difficili. Sempre, in tutto il mondo, ho cercato di dare voce a chi subisce le ingiustizie di questa nostra società, che non sa riconoscere la purezza di cuore di chi non possiede nulla”. L’impatto con l’alluvione di Firenze nel 1966 è un capitolo che chiude in certo modo una fase di “sguardo” sociale e politico, dopo la quale Carmi ci fa assistere ad un altro cambiamento di campo di interesse, quello per i travestiti del Centro di Genova, che frequenterà con il solito atteggiamento di interesse umano affettuoso per cinque anni, e che darà vita ad un libro fotografico prima considerato improponibile per il tema, e poi diventato un suo punto di riferimento concettuale. Dopo l’incontro del 1976 con Babaji a Jaipur smetterà di fotografare, dando vita al centro di Meditazione di Cisternino, che dirigerà per altri 20 anni.
Quel silenzio, che aveva colto da fotografa nella visione fuggevole di Ezra Pound vecchio e malato, diventerà nel tempo sempre di più la sua dimensione. Occhi luminosi e allegri, capelli bianchi ricciuti, come appare nella fotografia all’inizio del libro, ritrova con pennello e china la lentezza orientale e nuovi spazi di libertà interiore.
Nel film di Daniele Segre il profumo della vita di Rosetta Carmi si sente attraverso la sua voce fresca che parla a noi tutti di una vita eccezionale e aperta al mondo in sempre nuovi modi e con sempre maggiore profondità.
Un meraviglioso profumo davvero.
Anna Toscano, Con amore e con amicizia Lisetta Carmi, Electa 2023