Prenotazione anti over tourism. Sentiamo.. Laura Fregolent
23 Maggio 2022Ricette contro l’overtourism: basta con i numeri magici, concentriamoci sulla Qualità
26 Maggio 2022Come preannunciato https://www.luminosigiorni.it/2022/05/prenotazione-anti-overtourism-sentiamo-la-citta/ abbiamo aperto un tavolo di confronto sul tema della imminente applicazione della prenotazione per la limitazione e/o regolamentazione degli accessi in città a varie personalità in città, ponendo loro 5 domande precise.
Andrea Casadei è uno dei “padri” dell’ambizioso progetto Pass4Venice di cui molto si è discusso in passato e di cui la nostra rivista ha dato ampio riscontro (https://www.luminosigiorni.it/2015/05/pass4venice-una-proposta-concreta/ e https://www.luminosigiorni.it/2021/09/pass4venice-luovo-di-colombo-per-regolare-i-flussi/ ). È un esperto di servizi applicati al mondo dell’entertainement e della cultura con particolare attenzione ai sistemi di booking e prenotazione ed alla interazione tra il mondo della cultura (principalmente alle attività museali ed alle esposizioni temporanee) con quello del turismo.
Qual è, a tuo parere, la soglia di “plafond” massimo a cui puntare tramite il meccanismo delle prenotazioni?
La città storica ha bisogno oggi di definire due valori: la quota di nuovi residenti per ridare un assetto sociale alla città e decidere la capacità di carico come destinazione turistica. Se terniamo buoni i 30.000 residenti in più ipotizzati dall’attuale amministrazione da un lato ed un aumento del 50% dei numeri ipotizzati dal Coses nel 1992 (i 37.000 giornalieri ormai di 30 anni fa) oltre i 60.000 turisti non si dovrebbe andare.
in tal senso va ripensato drasticamente il sistema di accesso alla città vincolandolo ad una serie di HUB (alcuni come quelli su gomma nella città storica riservati solo a residenti o lavoratori pendolari) che ottengano un duplice scopo
- aiutare i residenti ed entrare ed uscire dalla città a basso costo ed alta velocità per connettersi con un territorio più vasto dove poter lavorare
- controllare i flussi turistici con un sistema che senza arrivare al numero chiuso dissuada dal visitare Venezia in modalità non gestita. Trasformando l’offerta da una destinazione MUST con una visita media che va dalle 8 alle 60 ore ad una destinazione SMART che punti ad una permanenza media tra i 5 ed i 15 giorni.
Pass4venice non ha mai pensato a soglie da numero chiuso, semplicemente oltre ad una certa soglia il prezzo del biglietto giornaliero dovrebbe crescere fino a diventare disincentivante. Volendo dare un numero verosimilmente si potrebbe partire da un massimo di 99.999 (non supererei la soglia psicologica dei 100.000) per poi andare a discendere nel corso di almeno un decennio fino ad arrivare agli 80.000 residenti per 60.000 visitatori.
Detto che la prenotazione non potrà configurare una proibizione assoluta a venire in città (per non confliggere con l’art. 16 della Costituzione), come pensi sia più efficace attuarla?
Ritengo che il “manifesto della libertà di circolazione” sia un falso problema, questo perché ci sono altre norme che salvaguardano il diritto di vivibilità dei residenti come ad esempio gli articoli della Costituzione Italiana art. 2 (diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità) e Art. 9 (tutela del patrimonio storico e culturale), oppure la Carta europea dei diritti dell’uomo nelle città (art1) che tutela il diritto dei cittadini di poter salvaguardare le loro aspirazioni nel territorio che abitano, la Carta Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (Art. 5) sulla libertà di poter vivere liberamente in un territorio, fino alla “Definizione di una strategia dell’UE per il turismo sostenibile” approvata dal Parlamento Europeo a marzo del 2021 e per finire la definizione di Overtourism sottoscritta dall’Agenzia dell’ONU per il Turismo (UNTWO) e dalla TRAN (commissione trasporti e turismo del Parlamento Europeo) che invita a risolvere “l’impatto negativo che il turismo, all’interno di una destinazione o in parte di essa, ha sulla qualità di vita percepita dei residenti e/o sull’esperienza del visitatore”.
Al netto di questo quadro normativo va poi detto che essendo di fronte ad una scelta radicale, Venezia gode anche della Legge Speciale che potrebbe essere implementata con una norma ad hoc che prenda atto che l’unicità di Venezia quale sito archeologico antropizzato ed urbanizzato impone l’attuazione di politiche attive di gestione dei flussi turistici finalizzati da un lato ad organizzare i flussi turistici e dall’altro a finanziarie gli interventi di salvaguardia fisica e di rivitalizzazione socio-economica della città di Venezia.
Ad ogni modo Pass4Venice non è un mero sistema di prenotazione ma una piattaforma di controllo degli accessi in città tramite una serie di HUB presso i quali è obbligatorio transitare per poter accedere alla città storica pagando un biglietto giornaliero (il “daily pass”) per l’accesso in città che oltre al trasporto pubblico dagli hub alla città e per circolare in città prevede anche l’ingresso gratuito a tutte le esposizioni permanenti e temporanee (ripagate con i proventi del sistema) facendo quindi pagare il biglietto per il mezzo di trasporto che ti porterà in città (anche prenotabile con largo anticipo) differenziandone il prezzo a seconda grazie ad un sistema di pricing dinamico da regolare secondo diverse modalità: data di visita, data di prenotazione, tipologia di visitatore, provenienza, servizi acquistabili, durata o ripetitività della visita ecc. Ad esempio chi prenoterà una data di visita tra i primi 40.000 visitatori (la soglia Coses del 1992) pagherà meno.
Gestione operativa e pratica delle “eccezioni”.
Residenti, visitatori e parenti degli stessi, proprietari di seconde case, visitatori per lavoro, congressi, attività varie non connesse al turismo. La domanda è posta soprattutto in relazione al rischio che introdurre barriere all’accesso rischia di tradursi in un boomerang potendo, se non ben gestita, costituire un’incentivazione alla ulteriore fuga di attività direzionali dal centro storico. Negli anni ci siamo resi conto che non esiste oggi un sistema libero di accesso alla Città Storica. Per accedere a Venezia o arrivi a piedi attraverso il Ponte della Libertà oppure devi sempre e comunque passare un transito, un varco, un parcheggio o prendere un mezzo di trasporto per il quale dovrai acquistare un biglietto per poter entrare in città. E se utilizzi il sistema di trasporto pubblico trovi i tornelli in ogni pontile.
Pass4venice è sempre stato un progetto che prevede di riorganizzare gli attuali terminal in HUB dedicati alle diverse tipologie di fruitori della città (residenti effettivi, residenti equivalenti, pendolari, turisti escursionisti, turisti pernottanti) che canali di afflusso dedicati.
Va tenuto conto che l’uso del Green Pass ha smarcato metodologie e strumenti per attività di questo genere, e prevedere una estensione dell’attuale Venezia Unica per tutti coloro che hanno motivazioni non turistiche per accedere in città è la sola strada percorribile oggi per rendere sostenibile ai diversi interessi l’ecosistema Venezia.
Applicazione dell’obbligo di prenotazione.
Non c’è un modo giusto di fare una cosa sbagliata, la città, e i suoi cittadini, hanno bisogno di una programmazione e organizzazione permanente che consenta di pianificare le proprie vite nel lungo periodo. Un’applicazione saltuaria non servirebbe a nulla e sarebbe molto più difficile da comunicare e implementare. Sarà proprio una saggia gestione del prezzo dinamico del daily pass ad agevolare l’accesso alla città in bassa stagione contribuendo a spostare i flussi dei visitatori.
Gestione dei controlli.
Il dibattito cittadino tende a confondere il fine con il mezzo, smettiamola di arrovellarci attorno ai tornelli. Uno dei refrain cittadini è che “Venezia non è Disneyland” senza renderci conto che la città è da anni un parco a tema non gestito. Tuttavia a Disneyworld (che è 17 volte più grande di Disneyland e conta 200 milioni di presenze) i fornelli sono stati aboliti nel 2013. Lo stesso anno in cui sono stati messi per la prima volta in tutti i pontili dell’ACTV per altro. Il tema è strategico e le scelte devo essere conseguenti, discutere di tornelli vuol dire rinunciare ad affrontare il tema davvero.
Commento finale
Abbiamo presentato Pass4Venice nel 2015, già allora era un progetto ambizioso che si poteva realizzare solo una una visione strategica e di ampio profilo. Oggi più di allora non c’è più spazio per le mezze misure e la città ha biusgono di un suo “piano Marshall” per rilanciarsi con ambizioni ed economie cittadine alternative alla mono industria turistica. Con un costo medio di 25 euro per il daily pass la città potrebbe ricavare circa 250 milioni annui (oltre ai fondi necessari per riorganizzare gli HUB) da investire in servizi per la residenza e la riconversione turistica verso altre economie utili ad attrarre nuovi residenti. Fissare un prezzo medio elevato non equivale a dar vita ad un sistema di selezione per censo dei potenziali visitatori perchè consentirebbe, a chiunque si organizza per tempo, di accedere alla soglia dei primi 40.000 visitatori giornalieri ad un prezzo estremamente conveniente.