Do the right thing
11 Giugno 2014Le nuove istituzioni europee per battere l’illegale che è tra noi
15 Giugno 2014L’affaire Mose ha fatto da detonatore all’esplosione di mille speculazioni politiche (sia nello scenario veneziano che nell’Italia intera). Speculazioni pronte all’uso che certa militanza politica non aspetta altro che tirare fuori alla prima occasione propizia. E si può davvero dire che stavolta era proprio l’occasione perfetta. Credo che delle speculazioni possibili non ne manchi proprio nessuna. Della più scontata, facile e banale, l’equazione tangenti=Mose-scelta -sbagliata, parla il nostro Lorenzo Colovini in un suo intervento di questa settimana. Il suo è un intervento ‘sempre verde’ e non passerà mai di moda perché questa stupida equazione ce la tireremo dietro fino alla prima evitata – attraverso il Mose – acqua alta di 1 metro e 40.
Lascio ai lettori l’elenco delle possibili speculazioni, peraltro da aggiornare continuamente. Ma di una voglio dire, perché ha tentato anche me.
È quella che le opposizioni politiche hanno messo in atto il giorno dopo gli arresti e dopo l’epifania dello scandalo e del malaffare: ‘E’ colpa delle sinistre, anzi dei comunisti, al governo della città da 20 anni’. In questo esercizio si sono distinte Lega, Fratelli d’Italia e 5 Stelle con il contributo dei loro alleati trasversali i ‘forconi’, che hanno ‘cammellato’ le truppe in consiglio comunale a far chiassosa propaganda e a invocare la forca ( “picheli” tuonava un cartello esposto dal pubblico).
Va detto che questa speculazione va messa nel conto ed ha le sue brave giustificazioni. Da quando esiste, e sono ormai tre anni, Luminosi Giorni ha sempre denunciato il sistema di potere che ha fatto capo al PD e a tutte le sigle che l’anno preceduto. Una rete di nomenclatura, fatta di cooptazioni e controllo politico del territorio, copertasi con sindaci con fama di indipendenti dal nome più o meno prestigioso, una macchina perfetta per occupare il potere in tutti i gangli possibili. Questo apparato, a differenza di ciò che è accaduto in tutta Italia, non è stato scalfito dal profondo rinnovamento innestato negli ultimi anni da Matteo Renzi. Il rottamatore a Venezia non è riuscito a rottamare proprio nessuno. II vecchio apparato ha vinto i congressi provinciali e comunali riuscendo nel capolavoro di rappresentarsi come “nuovo” stringendo santa alleanza con i sostenitori di Renzi più recenti saltati sul suo carro per mero opportunismo. Risultato: renziani ‘doc’ locali (quelli della prima ora, quando Renzi nel PD era ancora considerato un fastidioso incidente di percorso) messi all’angolo e ininfluenti.
Renziani “doc” che, neppure in queste ore, di fronte alle denunce del sindaco che chiaramente indica nell’apparato PD il mandante per il finanziamento illecito che lo ha visto protagonista, hanno inteso speculare sulla vicenda, pur avendone tutto l’interesse per uscire dall’angolo (magari lo faranno domani di fronte a novità sostanziali delle Procure). Io credo che questa non-speculazione sia però una scelta responsabile e non di debolezza come ero portato a credere in un primo momento. Ed è un atteggiamento che fa la differenza a favore di Renzi e di chi lo sostiene in città rispetto alle prassi politiche del passato in cui l’uso strumentale di qualsiasi cosa era la norma. In questo momento non ci sono prove sostanziali di un coinvolgimento dell’apparato PD se non nelle parole del Sindaco. A cui personalmente, conoscendo bene la nomenclatura del PD locale, credo. Ma non è ancora un fatto sufficiente per chiudere l’equazione. Per cui mi associo alla cautela e alla sospensione del giudizio.
Se poi emergeranno fatti sostanziali che coinvolgono il PD locale bisognerà allora trarne le conseguenze. In fondo il reato di cui è stato accusato Orsoni è “ finanziamento illecito dei partiti” . Appunto.. Quali partiti? Come? Dove?