GIANNANDREA MENCINI. La mia città dei prossimi 5 anni
5 Agosto 2020SHAUL BASSI: my city in the next 5 years
7 Agosto 2020Luminosi Giorni, con spirito di servizio al fine di accrescere la consapevolezza per il prossimo voto alla Amministrative del Comune di Venezia, ospita una serie di interventi di personalità che riteniamo offrano spunti di riflessione per un voto ponderato e consapevole. Gli amici che hanno cortesemente offerto il loro contributo provengono da aree culturali, politiche e ideali le più diverse e offrono visioni talvolta molto confliggenti tra loro. Ma mai banali. Come Redazione ci piace pensare di poter contribuire a un confronto sereno e non fazioso sui temi che riguardano il futuro della nostra città. Alcuni degli autori scenderanno personalmente nell’agone elettorale. A loro, indistintamente, va il nostro in bocca al lupo e a tutti, candidati e no, un sentito grazie per la collaborazione.
Ricordo da piccolo mamma che mi mandava dal biavarol sotto casa a prendere il latte o il pomeriggio dopo la partita di calcio in campiello quando passavo a prendere il panino e dicevo poi passa mamma, le memorie di questa Venezia vivono in tutti noi con una nota di tristezza vedendo che molte sono scomparse purtroppo.
La difficoltà dei negozi di vicinato e dei piccoli commercianti sono note da tempo. Affitti elevati, e-commerce, agibilità dei locali solo per citarne alcuni. Le numerose chiusure registrate descrivono chiaramente lo stato in cui versa il settore ormai da tempo localmente e non.
L’amministrazione comunale di Venezia ha scelto di compiere un primo passo per incentivare i giovani verso le attività artigianali concedendo per 5 anni ad uso gratuito i negozi di proprietà comunale, credo inoltre fortemente che l’ascolto delle categorie e dei cittadini sia la base di qualsiasi buona azione politica.
Girando per le calli di Venezia si nota un turn over continuo delle attività, dove c’era un panificio ora un negozio di maschere, dove c’era un negozio di giocattoli ora un negozio di vetri, sicuramente questo non fa bene alla città.
Bisogna quindi premiare le attività che scelgano di rimanere nel territorio per un lungo periodo: questo si può fare ovviamente lavorando su una fiscalità locale e sulle tariffe che dipendono direttamente dall’amministrazione locale, incentivando sia i proprietari che danno in locazione i fondi per un lungo periodo vincolandone l’uso, sia ai conduttori che si impegnano a mantenere l’attività .
Si potrebbe creare un albo dei negozi storici, una mappatura che segnala e mette in rete gli esercizi commerciali di vicinato, la piattaforma potrebbe offrire non solo la possibilità di mappare gli esercenti di prossimità ma anche di informare i cittadini su quali sono i negozi aperti attorno a loro, su quali servizi vengono offerti per la consegna a domicilio e sugli orari di consegna in questo modo il negozio di vicinato diventa anche un elemento di coesione sociale, la presenza del negozio o della bottega “sotto casa” che possa offrire un vero servizio alle famiglie e alle persone sole.
Piccoli passi per ricreare quel tessuto economico e sociale di Venezia in parte perso ma che nonostante tutto vive e batte forte nei cuori dei residenti, l’anima della nostra storia sono le attività artigianali .
Venezia sul settore del commercio, ha bisogno “di grande trasformazione e di profonda riorganizzazione”, salvaguardare la salute economica del nostro tessuto artigianale è una prerogativa di primaria importanza e dovrà essere attuato in tempi brevissimi per non perdere le nostre origini .
Chi è Manuel Tiffi: 41 anni, impiegato, una delle anime per anni di Venessia.com importante associazione veneziana che ha sempre esaminato e trattato i problemi relativi alla città, protagonista di diversi servizi/denuncia su sprechi e situazioni di degrado su TV locali e nazionali.