I sessi opposti
21 Agosto 2015Polemica sui libri gender: livello da curva sud per una questione delicata e complessa
23 Agosto 2015Il 4 agosto è morto Jimmy, al secolo Roberto Sergi, cantante di strada, folksinger che ci riportava alle musiche e alle parole di una generazione che politicamente non avrà certo cambiato il mondo come avrebbe voluto ( e che su questo piano forse s’è persa ), ma lo ha cambiato da protagonista e radicalmente sul piano culturale ed è ciò che resta nella storia. Jimmy lo si trovava nei crocicchi di Piazza Ferretto, ma molto spesso anche in Campo San Rocco, unendo con la sua presenza, di qua e di là del ponte, le due parti della città. A San Rocco rallentavi il passo del rientro verso Piazzale Roma un secondo o ti fermavi ad ascoltare ‘Like a Rolling Stone’ ‘The times they are a changing’ o ‘Imagine’ e pensavi ‘: cazzarola, che tempi ci fai rivivere, amico’. Veniva alla mente un grande cantautore, Giorgio Gaber, che pochi anni prima di morire ci ha un pò rovinato il suo ricordo titolando un album “la mia generazione ha perso”. Dissentivamo allora e dissentiamo oggi che Jimmy se ne va e con lui un se ne va un pezzo di quella generazione; che non ha perso, se certe note e certe parole di libertà continuano a risuonare e a durare nel tempo.