PER ANDAR OLTRE QUESTA POLITICA (ANTIPOLITICA) URLATA E BESTIALE
11 Settembre 2016Una politica ottomana
18 Settembre 2016CLAUDIO VELARDI RIBATTE CON LE RAGIONI DEL SI AI BIG DEL NO : GRILLO, SETTIS, TRAVAGLIO E ALTRI REGISTRATI IN VIDEO ( MARTEDI 20 OTTOBRE, ORE 18, ALL’ “F30” -A FIANCO STAZIONE VENEZIA SANTA LUCIA, VICINO PONTE DELLA COSTITUZIONE https://www.facebook.com/7lugliovenezia/photos/gm.182865452146801/1183808698356967/?type=3
Ormai ci siamo, la clessidra sta esaurendo la sabbia e la scadenza referendaria si avvicina a passi veloci.
Fino adesso molta propaganda, molte dichiarazioni apocalittiche, qualche timido sforzo, da ambo le parti, di provare a ragionare nel merito.
Ma è sempre troppo poco se si valuta l’impatto che l’esito di questa consultazione avrà sulla situazione politica del Paese.
Riassumendo il pensiero del SI’ in poche battute, anche perchè l’analisi dei temi e delle modifiche sono state ampiamente fornite con vasta documentazione: http://www.bastaunsi.it/le-ragioni-del-si/ , possiamo dire che effettivamente si pone mano ad un cambiamento strutturale della seconda parte della Costituzione, per rendere più efficiente la vita parlamentare e le dinamiche legislative, senza minimamente intaccare la prima parte dei valori fondanti la nostra Repubblica nata dalla Resistenza.
Il bisogno del cambiamento è stato più volte ribadito e riaffermato nelle diverse stagioni della politica italiana. Anche i più affezionati alla tradizione Ulivista possono ritrovarsi in questi dettati.
Non si pò certo trascurare come nella recente e del tutto straordinaria vicenda della rielezione di Napolitano a Capo dello Stato egli stesso avesse messo al centro della sua disponibilità ad accogliere le pressioni di tutto il Parlamento proprio la necessità di chiudere sul processo di rinnovamento costituzionale, conferendo un mandato vincolante al Capo del Governo.
Chi lo nega o lo rinnega fa come Pietro quando sente il canto del gallo. E allora un richiamo alla coerenza non solo è d’obbligo ma diventa essenza stessa dell’agire politico.
Poi ci sono quelli che “si può fare meglio” che correttamente analizzano i contenuti e la forma delle proposte e vorrebbero poter correggere ed emendare. Senza però tener conto che secondo un vecchio assunto “il meglio è nemico del bene” e che le correzioni sarebbe meglio ricercarle in corso d’opera, in corso di applicazione del nuovo dettato costituzionale, come si è sempre fatto dal 1948 in poi; perchè nella logica del emendamento, della correzione continua, si sa quando si comincia ma non si sa quando si finisce e allora addio Riforma. Gli esempi nella vita parlamentare si sprecano.
Alla fine quelli del NO. Che si dividono fra il NO a Renzi – con l’obiettivo dichiarato e manifesto di provocare una caduta del Governo e della Costituzione ne fanno un’arma impropria senza nemmeno entrare nel merito – il NO perchè la Costituzione non si tocca; il NO perchè è in pericolo la Democrazia; il NO perchè il problema non è la riforma Costituzionale ma è l’Italicum; e il NO con le motivazioni di cui sopra (si può fare meglio).
In tutte le occasioni in cui molto serenamente e in forme argomentate il SI’ e il NO si sono confrontati è emerso come davvero la bilancia penda sostanzialmente a favore del SI’ e come le preoccupazioni del NO siano ampiamente sopravvalutate e sovradimensionate.
Qui da noi, grazie allo sforzo organizzativo del dinamico Gruppo 7 Luglio, ci sarà una bella occasione di capire e approfondire i temi in occasione di un BATTI (le ragioni del NO sostenute via video dai big di quel fronte) e RIBATTI (le ragioni del SI’ motivate e argomentate in diretta da un bravo comunicatore come Claudio Velardi).
Perchè non provare a verificare se le convinzioni sono così granitiche e immodificabili prima di essere chiamati a depositare la scheda della votazione referendaria?