Il coraggio di toglierci dal pantano
24 Marzo 2013
Venezia e Mestre, teatro e politica
25 Marzo 2013I finestrini dell’autobus sono il mio osservatorio privilegiato sulle strade della città. Piccoli e grandi cerchi urbani sono diventati fluidificatori del traffico rivoluzionando Mestre. Certo meglio dei semafori per chi guida ma l’attenzione è d’obbligo. Servono occhi scattanti per il rispetto delle precedenze, polsi e riflessi per affrontare le curvature: dolci o molto strette. Infatti, non sempre lo spazio per questi oggetti di inserimento veloce è sufficiente. Il mio cruccio di viaggiatrice è quella rotondina di Viale Vespucci: te la trovi all’improvviso mentre arrivi in accelerazione da un semaforo che si trova cinquanta metri prima, angusta, con sacchi e cartelli di ferro in mezzo alla strada. Com’è possibile che questo spazio stradale, potenzialmente pericoloso, abbia ancora una segnaletica provvisoria? Perché non viene ultimato? E mentre i mezzi sono costretti ad un rallentamento improvviso, lo sguardo va a i fiori che rammentano l’incidente mortale, costato la vita ad un motociclista, proprio a pochi giorni dall’inaugurazione… Rotonde in terra, piastrellate, alcune aiuole bomboniere come quelle di Piazza Barche sono un bel vedere per gli occhi di chi transita, segni di cura. Begonie, rosmarino, piccoli arbusti, ogni rotatoria in terra è una composizione… peccato che tanta attenzione si perda appena fuori dal centro: provate a percorrere via Don Tosatto resterete colpiti da selve incolte che tolgono ogni poesia.



