Intervista a Pier Francesco Ghetti, assessore alla Pianificazione Strategica
10 Ottobre 2011Un giorno, per caso, all’aeroporto Marco Polo…
1 Novembre 2011Doverosamente premetto che sono, da sempre, un convinto assertore della bontà dell’opera e proprio per questo ho sovente polemizzato, talvolta anche aspramente, con i molti che manifestano una radicale avversione verso la stessa e ne conosco le argomentazioni. Molte di queste sono viziate da preconcetti che definirei “ideologici” (gli oscuri interessi del grande business, la cementificazione, la distruzione dell’ecosistema..) una reazione, direi quasi un riflesso, che peraltro si riscontra ogni qualvolta si affacci nella nostra città una qualsiasi opera di una certa rilevanza, vedasi il Ponte di Calatrava, il People Mover, Tessera o quant’altro. Altre sono dettate (quasi inconsapevolmente) da un’inclinazione sentimentale venata di rimpianto per un mondo che non esiste più, per i tempi dilatati del remo, le acque della Laguna pulite dove si faceva il bagno e si pescavano le seppioline, Venezia popolata, senza troppi turisti che rompevano le scatole ecc.
Naturalmente, vi sono anche obiezioni più consistenti: per esempio i costi ed il periodo di pay back, oppure l’incompiutezza dell’opera che dovrebbe quanto meno proseguire fino al Lido, o ancora l’impatto visivo delle stazioni.
Non voglio addentrarmi nell’argomento, ne’ intendo approfittare di questa modesta tribuna e del ridotto spazio per convincere qualcuno, vorrei molto più limitatamente fare almeno giustizia di un’argomentazione, francamente stucchevole, che sistematicamente viene opposta: la Sublagunare sarebbe stata prevista proditoriamente dalla Giunta Costa, quasi di nascosto, sottinteso: per chissà quali oscuri interessi e non è di fatto un’opera di interesse pubblico.
Ebbene, ecco la ricostruzione dei fatti:
- Nel maggio 1993 la Camera di Commercio di Venezia presenta, tramite un Comitato, una prima idea, denominata Sistema Filovenezia;
- Il progetto viene positivamente esaminato dal Consiglio Provinciale di Venezia il 17 luglio 1998;
- Nell’agosto 1999 il Comune di Venezia e la Camera di Commercio sottoscrivono un Protocollo di Intesa per la predisposizione da parte di quest’ultima di una studio sulla mobilità rapida di persone e cose nell’area veneziana;
- Nell’ambito di tale lavoro viene presentato uno studio di fattibilità di un collegamento sub lagunare Tessera – Murano – Arsenale sulla base del quale il Consiglio Comunale (Deliberazione n° 48 del 25 febbraio 2002) lo inserisce nel programma triennale 2002-2004 quale intevento da realizzarsi con risorse in tutto o in parte private;
- Subito dopo, Il 20 marzo 2002, Comune di Venezia e Ministero della delle Infrastrutture e Trasporti firmano un Protocollo di intesa che prevede che la sub lagunare sia effettuata in project financing;
- Il 30 dicembre 2002 una ATI avente ACTV come mandataria capogruppo e come partecipanti SACAIM, Studio Altieri, Mantovani, Arsenale Venezia S.p.A., SAVE Engineering, Metropolitana Milanese, BNL, Net Enigneering, presenta il progetto preliminare dell’opera;
- Il 13 novembre 2003 la Giunta del Comune di Venezia con Delibera n° 710, dichiara la proposta presentata di pubblico interesse.
Questa ricostruzione naturalmente non pretende di convincere nessuno sull’opportunità dell’opera, tuttavia spero faccia almeno giustizia di tutte le fisime circa la mancata partecipazione, la condivisione, la democrazia ecc. In questo caso non è stato leso alcun principio democratico, al contrario la procedura è stata complessa, meditata e condivisa.
Certo non è stata indetta alcuna consultazione popolare, ne’ un referendum. E correttamente, aggiungo. È dovere di un governante avere idee, prendere iniziative e prendersene la responsabilità. Pretendere altrimenti rischia di sfociare nella demagogia.
Aggiungo infine che l’attuale Giunta ha da un anno firmato un Protocollo di Intesa con la Camera di Commercio per il riavvio di uno studio sulla mobilità rapida di persone e cose”. Se son rose fioriranno…