Studenti: meglio ligi o saltafila?
24 Maggio 2021Lectio magistralis di Paolo Feltrin: “Veneti, basta bub(b)ole!”
29 Maggio 2021Forse perché scottato dalle infinite vicissitudini della nostra squadra di calcio, che ci hanno visto subire fallimenti, promozioni vanificate da altri fallimenti, play out. insomma sofferenze immani e scontri contro squadre di paesini sconosciuti, ho sempre detto e pensato che la serie B mi basta e avanza. Anzi, ho sempre pensato che la dimensione più consona per il calcio a Venezia è la serie B.
La penso ancora così ma è d’altronde vero che è nella logica del tifo non accontentarsi mai, esattamente come è successo con la Reyer.. dopo il fallimento e gli anni bui sembrava che la Lega Due fosse già un punto di arrivo eppure..
Accontentarsi di una serie B magari senza patemi magari sarebbe stato più saggio, ma vuoi mettere il sottile piacere, la tensione di vederti sempre più su in classifica, constatare che la squadra produce un gioco piacevole e frizzante a cui non eravamo assolutamente abituati, e soprattutto queste partite dei play off.. tre-squadre-tre superate tutte con il thrilling. Dal rigore del Chievo ai supplementari che sembrava condannarci, da quello che ormai sapeva di condanna a favore del Lecce, insperabilmente sparato alle stelle.. fino alla dramma sportivo di ieri sera, quando nello spazio di pochi minuti abbiamo subito il goal che riapriva le danze e l’inferiorità numerica. Traditi oltretutto da incredibili leggerezze di due dei giocatori, Ceccaroni e Marzocchi, più continui e affidabili lungo tutto il corso del campionato, due vere colonne. Insomma, accontentarsi è saggio ma il tifoso ha bisogno anche di sognare l’impossibile.. ed è esattamente questo che questa squadra ha regalato a noi tifosi: l’impossibile. E suscitando una passione e una partecipazione abbastanza incongrua in questo anno di partite viste su DAZN e non dagli spalti. Perché questa squadra, diciamolo, piace anche umanamente. Perché si percepisce l’unità di intenti, la solidarietà e la concordia dello spogliatoio. Bellissime le parole di Di Mariano, intervistato a caldo dopo il trionfo, che ha dichiarato che è stato il miglior spogliatoio della sua carriera. Tutti, ma proprio tutti, i giocatori, l’allenatore, i lo staff, il presidente, i molti giovani stranieri che hanno dimostrato che Poggi e Collauto hanno avuto la vista lunga.. come una grande famiglia.
Ed è quasi superfluo sottolineare che questa vittoria può essere la metafora di altre vittorie, di altre riscosse della città, che possono oggi sembrare impossibili o velleitarie e invece sono battaglie che meritano di essere combattute, purché si mette da parte l’insopprimibile tendenza di molti nostri concittadini a piangersi addosso e a fare polemiche spesso del tutto inconsistenti.
Adesso la serie A, i grandi squadroni, il problema dello stadio, il patema se riusciremo ad ottenere la deroga per il vetusto Penzo, la certezza che in ogni caso mostreremo al resto d’Italia una struttura davvero miserrima (ancorché gloriosa e di grande fascino per la posizione) e presumibilmente un campionato di sofferenza e, prepariamoci, di batoste anche consistenti. Eppure, mai smettere di sognare.. hai visto mai? Ma saremo anche partecipi di uno spettacolo sul proscenio nazionale che ci mancava da una vita e che per molti giovani è un’assoluta prima volta.
Riflettevo sul fatto che io ho visto il Venezia in serie A in tre momenti della mia esistenza.
Da bambino portato allo stadio da mio padre. E ricordo ancora la leggendaria partita contro l’Inter e i due goal annullati.
Da adulto (perché con figli non ancora in età da stadio). E ho negli occhi le magie di Recoba e la clamorosa rimonta contro l’Empoli.
Il prossimo anno, con immenso piacere, mi godrò la serie A accanto a mio figlio. E sarò felice di condividere con lui, chissà, altre emozioni.
Forza Venezia, VeneziaMestre, Unione, arancioneroverd, forza Leoni.. come preferite chiamarla, va tutto bene.
E… grazie!!