RIGENERAZIONE URBANA Quartiere Piave, 7 possibili temi di lavoro
6 Dicembre 2023STATI SOVRANI, FRAGILI MA UNICHE E INVIOLABILI FORME GIURIDICHE. IN ATTESA DI MEGLIO
6 Dicembre 2023Quando proprio due anni fa recensivo il romanzo dello stesso autore, “Il buio
non fa paura”, raccoglievo con stupore e ammirazione le mie note attorno
alla sua scrittura di giovanissimo romanziere, in grado già così presto di
lanciare i suoi lettori nell’avventura di una fiaba adulta dove si intrecciava l’
amore grande tra un bambino e l’ombra profumata della madre morta. Ne
sottolineavo lo stile, ed assieme guardavo alla forma in cui il tema della
madre appariva ingigantito dalla storia fantastica di una vicenda di boschi e di
buio .
Adesso, di fronte alla raccolta di due sue pieces teatrali edite da Einaudi
Teatro , “Per il tuo bene “ e “Semidei” , mi ritrovo ad afferrare con uguale
ammirazione e nuovi pensieri ancora e ancora e ancora il tema della famiglia.
Nel primo pezzo, scritto quando non aveva ancora trent’anni, appare un
nucleo familiare fatto da una madre, un padre che viene nominato solo per
avere come risposta il silenzio, e due fratelli maschi , IL FIGLIO e IL
FRATELLO, che si fronteggiano durante la breve visita del maggiore alla
famiglia. La nonna, che vive altrove ma che resta molto presente, completa il
quadro.
L’inizio è folgorante : dice la madre :” Io ho un figlio, cioè sono una
madre….Certo, se lui volesse uccidermi e io dovessi difendermi,
istintivamente potrei ammazzarlo. Sì, forse riuscirei ad ammazzarlo.
Pensandoci, se lo uccido io, non può farlo nessun altro. E’ consolante.”
Il continuo rimando alla crudeltà dell’amore nella famiglia ed assieme alla sua
estrema tenerezza costituisce un infinito contrappunto in pagine dove emerge
una scrittura drammatica e leggera, l’uso di un lessico e di una sintassi ad un
tempo volutamente “adulti” ma anche sempre imbevuti della freschezza della
gioventù. Le caratteristiche dei due fratelli, la loro contrapposizione nel
momento in cui si ritrovano a casa di nuovo per qualche giorno, li fanno
ragazzini ed adulti insieme. “Tu sei piccolo” dice sempre il maggiore al
minore, e l’altro in fondo non fa nulla per mostrarsi più adulto, ma preferisce
nascondersi dietro agli esami , ad una relazione incerta con una ragazza, con
la non voluta responsabilità di “restare a casa” come una sorta di giovane
guardiano obbligato a vegliare su di una situazione di cui riusciamo a
scorgere solo qualche vago contorno. Ogni volta che il FIGLIO chiede alla
MADRE o al FRATELLO del PADRE, in scena avviene infatti una sorta di
cortocircuito che spegne ogni risposta.
Dopo una breve visita piena di contrasti, il FIGLIO riparte, e nelle due battute
tra madre e figlio c’è tutto il senso e tutte le contraddizioni dell’amore familiare
.Madre:”Quando erano minuscoli tutti e due, la gente si fermava, dicevano:
che belli, che bella famiglia, che belli che siete, come le somigliano, ci
fermavano per strada,sempre, ci guardavano tutti,avevo i capelli più lunghi e
lisci, e il piccolo era quasi biondo.” Figlio :”Ora bisogna salutarsi sul serio, che
non si sa se ci rivediamo. E ora ci vogliamo bene, si vuole meno bene a chi ti
ama, si vuole bene all’ultimo, quando è troppo tardi”.
Circa tre anni dopo, viene scritto dall’autore “Semidei”, che ci riporta di nuovo,
con forza e nuova immensa tenerezza, al tema della famiglia. Solo che in
questo caso le famiglie sono quelle degli eroi della Guerra di Troia, è quella di
Zeus e del concilio degli dei che si comportano come ragazzi capricciosi,
sono i nomi a noi notissimi di Achille, Ettore, Andromaca, Agamennone,
Menelao, che di nuovo vengono assunti nel loro duplice ruolo di protagonisti
della guerra più famosa della Storia e della letteratura epica di tutti i tempi, e
in quello di madri, padri, figli, fratelli, incerti se partire o no per non lasciare i
figli bambini che sanno non rivedranno più poi per moltissimo tempo. Hanno
paura di non essere più riconosciuti da loro, li chiamano con i nomi delle
filastrocche di un tempo, li cullano con la musica delle loro parole d’amore,
sapendo che le spade sostituiranno molto presto questa musica col frastuono
delle battaglie. E le donne al loro fianco capiscono il loro desiderio di restare,
e cercano di rendere più dolce il breve tratto di tempo familiare prima della
loro partenza. La qualità della scrittura teatrale di Pisano si rafforza a mio
parere in questa sua seconda prova, proprio nell’equilibrio miracoloso con cui
sa fare convivere l’altezza della materia a cui si ispira e una parola spesso
totalmente quotidiana ed intima, come se guardasse per la prima volta
assieme a noi i veri sentimenti di figure che credevamo di conoscere
benissimo da sempre. L’autore riesce ad evocare la tremenda crudeltà dei
corpi dei bambini fatti a pezzi durante le battaglie, ma sa anche riportarci con
grande originalità il rapporto tra Achille e la madre Teti, in cui l’acqua, la
fluidità di lei ed insieme il suo farsi statua all’improvviso, raccontano di un
amore grandissimo ma incapace di sottrarre il figlio a morte sicura in
battaglia. Nelle ultime pagine della piece c’è una scena in cui, alla fine della
guerra, Agamennone e Menelao vivono dopo dieci anni per la prima volta
l’esperienza del silenzio . Agamennone :”Senti?” Menelao :”Cosa? Non sento
niente”. Silenzio . Agamennone “Appunto. C’è il silenzio, finalmente, non c’è
nessun rumore, nessun urlo, nemmeno il rumore del vento, si è fermato tutto,
tutti i suoni, finalmente, sono tornati al posto loro”. Menelao :”Sai che quasi
non ci facevo più caso.” Agamennone :”Si”.
Silenzio . Menelao :”Era così anche prima, quando eravamo piccoli”.
Agamennone :”Sì, era così, c’era il silenzio”. Menelao “A casa di papà,
ricordi?, c’era sempre silenzio di pomeriggio, dopo pranzo”. Agamennone
:”Sì, di pomeriggio, e adesso è tornato”. Menelao :”E c’era anche prima della
guerra, a casa “. Agamennone:”Sì, prima c’era, sì. E’ bellissimo”.
Silenzio.
E anche noi lettori, grazie a Pisano, usciamo in silenzio da questa lunga
inutile guerra, pensiamo in silenzio a tutte le inutili guerre del mondo, e lo
ringraziamo per averci donato la sua mente e il suo cuore nelle brevi pagine
di questa epopea di famiglie fatte di umanissimi eroi .
PIERLORENZO PISANO, PER IL TUO BENE , SEMIDEI, EINAUDI
COLLEZIONE DI TEATRO 2023