Il nuovo divorzio che nuovo non è
23 Ottobre 2023La Battaglia dei Valori
29 Ottobre 2023Quando, alla fine dello scorso luglio, ho avuto la possibilità di assistere alla
presentazione del saggio di Emanuele Pettener “Nel nome del padre, del
figlio e dell’umorismo. I romanzi di John Fante.”presso la libreria “Il Giralibri”
di Mestre, sono stata subito colpita da un pensiero : Pettener, mestrino di
nascita, attualmente insegna Lingua e Letteratura Italiana alla Florida Atlantic
University, dove nel 2004 ha conseguito un Ph.D in Comparative Studies,
quindi è italianissimo di origine,ma vive e lavora abitualmente negli Sati Uniti.
Quando in questo saggio declina con esperienza e grande lucidità una serie
numerosa di considerazioni sulla italoamericanità di John Fante, su come
l’autore di origini abruzzesi entri ed esca da questa sua condizione di figlio di
italiani ma americano di nascita, mi sono chiesta se proprio questa sua scelta
di indagine critico-letteraria non affondi a sua volta inconsapevolmente in
questa sua doppia condizione , umana e professionale, nel suo ruolo di
portavoce in quel Paese della nostra storia letteraria e linguistica.
Ma passiamo a fare a nostra volta qualche considerazione su questo saggio
che, da parte mia, è stato anche una ottima occasione per riprendere la
lettura dei primi due romanzi di Fante, forse i suoi più famosi, “Aspetta
Primavera, Bandini” e “Chiedi alla polvere”, così da poter seguire con
maggiore attenzione le fasi diverse dell’analisi contenuta nel libro.
Libro che mi ha fatto scoprire moltissimi aspetti di un autore misconosciuto in
vita, mai particolarmente apprezzato nella sua patria d’origine, ma che ha
avuto poi una sorta di epifania critico-letteraria e un grandissimo successo di
pubblico solo dopo la sua morte , di nuovo soprattutto in Europa ed in Italia in
particolare, negli Anni Ottanta del secolo scorso.
Preferisco cominciare questa mia rapida riflessione con la pagina finale del
libro , in cui Pettener, dopo aver fatto di nuovo riferimento a Milan Kundera e
alle sue parole “Il romanziere distrugge la casa della sua vita e usa le pietre
per costruire la casa del suo romanzo”, aggiunge queste note su Fante :” La
scrittura che Fante ha in mente è una scrittura calda, viscerale, limpida,
gioiosa. …nei suoi otto romanzi…troviamo , certo, l’intensa e poetica
descrizione di un legame padre-figlio…. Troviamo quel che significa essere
straniero in terra straniera o figlio di stranieri in terra straniera…Troviamo
cosa è stato il sogno americano. Ma c’è di più , nei romanzi di John Fante,
che si slega da un contesto famigliare, sociale, etnico: le brame della
giovinezza e le disillusioni dell’età matura, il desiderio di appartenere e il desiderio di essere differenti, l’ambizione, l’orgoglio, l’odio, l’amore, le vittorie, le sconfitte – in breve, la vita”. (p.213)
E già nei due suoi romanzi appena citati, scritti rispettivamente nel 1938 e nel
1939, c’è tutto questo, attraverso la figura di Arturo Bandini, la costruzione del
suo modo d’essere in “Aspetta Primavera , Bandini”, la sua relazione con la
famiglia, con la fatica di mettere assieme il pranzo con la cena per il padre
nell’inverno nevoso del Colorado, il suo carattere impulsivo e il suo amore per
il padre, sempre, comunque, anche quando Svevo se ne va di casa e si lega
temporaneamente ad una americanissima ricca signora.
C’è la giovinezza estrema e lo scontro con la madre cattolicissima, c’è già il
desiderio di essere altro ed altrove da lì, ci sono i legami fortissimi tra il suo
esistere in una dimensione diversa dalla ricca società americana , e la
costruzione faticosa di una progressiva libertà interiore.
E questo processo di liberazione attraverso la scrittura arriva con il suo
romanzo forse più famoso, “Chiedi alla polvere” , dove un giovanissimo
scrittore si cimenta nei suoi primi sforzi letterari nella Los Angeles degli Anni
Trenta, con rabbia e solitudine, con il sentimento continuo di una profonda
americanità interiore che non trova riscontro all’esterno, con una vicenda di
amore e di sesso che mostra una volta di più il suo dibattersi per trovare luce.
I grandi temi del cattolicesimo della formazione dei suoi personaggi, del
risvolto della carriera letteraria che andrà per John Fante di pari passo con
quella di sceneggiatore cinematografico, mestiere che gli permetterà di vivere
serenamente dal punto di vista economico per tutta la vita, del rapporto
sempre vivissimo con le figure paterne che si susseguiranno in forma diversa
all’interno di tutta la sua produzione, sono declinate da Pettener assieme a
molti altri temi in un percorso ricco di citazioni che ci accompagna per mano
attraverso tutta la produzione di Fante, allargandone le strade interpretative .
Un esempio di tale percorso si ritrova nel parallelo ideale tra Arturo Bandini e
i sogni che rincorre a Los Angeles, e Cesare Pavese , che tra il 1925 e il
1930 scrive la sua tesi su Walt Whitman e scopre l’America. O ancora
attraverso il filo rosso che lega tutti i passaggi del libro, ovvero la forza
dell’uso dell’ironia e dell’umorismo in Fante, il quale, attraverso questa chiave
di giudizio su fatti e personaggi, sdogana all’istante il pericolo di clichè
interpretativi su immigrati italiani, madri cattolicissime, sforzi disperati di farsi
un posto nel mondo della letteratura.
L’ultima parte del saggio è dedicata ad una serie di scrittori da cui Fante ha
tratto ispirazione , e a quelli che poi da lui trarranno altrettanta linfa vitale per
le loro opere. Ho amato tra tutte queste note, oltre a quelle molto critiche
sull’immagine letteraria di Bukowski, il riferimento ad un libro di Sandro
Veronesi “La forza del passato” , che per caso ho letto di recente pur
essendo stato scritto nel 2000, dove giustamente si sottolinea lo spunto forte
di nuovo della relazione padre-figlio, del mestiere di scrittore del protagonista,
e dell’uso dell’ironia presente in Veronesi.
Se ci si vuole tuffare con gioia nella lettura delle opere di Fante, Pettener ci
mostra un modo interessante, vario, mai ripetitivo od accademico, di entrare
nelle corde di questo scrittore.
Se lo si conosce già attraverso la lettura dei suoi romanzi, questo scintillante
saggio permetterà , come ha permesso a me, a noi lettori, di inanellare una
serie infinita di nuovi spunti di riflessione su tale scrittore.
JOHN FANTE CHIEDI ALLA POLVERE EINAUDI 2016
JOHN FANTE ASPETTA PRIMAVERA ,BANDINI EINAUDI 2005
EMANUELE PETTENER, NEL NOME DEL PADRE,DEL FIGLIO E
DELL’UMORISMO. I romanzi di John Fante. OLIGO EDITORE 2023