USA: alla fine sarà “maschi contro femmine”
14 Maggio 2016L’Europa domani
18 Maggio 2016Negli ultimi tempi, quando in Gran Bretagna ci si interroga sul voto al cruciale Referendum di Giugno, una delle ragioni che spingono alcuni inglesi a dichiarare il loro favore per l’uscita della GB dall’Europa è legata al sfiducia nei confronti di politici non eletti, facendo probabilmente riferimento al ruolo della Commissione UE all’interno delle Istituzioni Comunitarie.
In un momento molto difficile per l’Europa può essere interessante riflettere su come ricucire il rapporto di fiducia tra cittadini e i rappresentanti dell’Unione Europea così come la conosciamo oggi.
Più nello specifico, ci si deve oggi interrogare sulla Commissione UE e sulle sue peculiarità, osservando dapprima in che quadro legislativo si inserisce la Commissione e in un secondo tempo provando a proporre una possibile alternativa.
Iniziando dalla prima considerazione, se è pur vero, infatti che il Trattato di Lisbona è riuscito a portare nel Parlamento Europeo alcuni passaggi chiave della costituzione della Commissione, spettando al Consiglio Europeo il potere di adottare l’elenco dei membri della Commissione proposti dagli Stati membri e al Parlamento il potere di sottoporre collettivamente il Collegio ad un voto di approvazione (Art. 17.7 TUE), resta altrettanto vero che il nuovo articolo 17.7 TUE, rappresenta un compromesso tra chi avrebbe voluto una nomina presidenziale dipendente da logiche intergovernative e chi, in piena ottica federalista, avrebbe voluto fare in modo che i cittadini europei si potessero esprimere mediante l’elezione diretta del Presidente della Commissione.
Alla luce di quanto poc’anzi detto è evidente ormai a tutti però che il Presidente della Commissione europea non è paragonabile ad un Presidente del Consiglio di uno degli Stati membri che rappresenta una ben precisa maggioranza parlamentare.
Ciò, in particolare, dipende sia dalla natura limitata dei Suoi poteri, sia dal fatto di essere a capo di un’Istituzione il cui ruolo principale è la custodia imparziale dei Trattati e dell’interesse generale dell’Unione.
Allo stato attuale, il massimo risultato fino ad ora raggiunto per migliorare l’assetto democratico in cui opera la Commissione rispetto al Parlamento, è ben descritto dall’espressione coniata da Paul Magnette di “mimetismo istituzionale”, formula che serve a descrivere come tramite l’elezione del Presidente della Commissione in Parlamento sembrerebbe farsi del primo un’emanazione permanente del secondo tipica della forma di governo parlamentare così da ritrovare quel collegamento con la volontà dei cittadini Europei.
A ben guardare però si tratta di formule di non facile lettura e che comunque non risolvono i problemi legati allo stretto rapporto tra Commissione e Consiglio.
E’ quindi necessario interrogarsi sulle possibili alternative all’attuale sistema.
La riflessione non può che partire dalla considerazione in base alla quale, eliminare l’intervento del Consiglio Europeo nella scelta della composizione della Commissione potrebbe rendere la Commissione Europea più indipendente e autorevole, aumentando di conseguenza il ruolo dei cittadini europei.
In altre parole, oggi tornano attuali le parole pronunciate da Joschka Fischer il quale nel 2000, nel discorso pronunciato all’Università Humboldt di Berlino dal titolo: “Dalla confederazione alla federazione-riflessioni sulla finalità dell’integrazione europea”, sviluppando il concetto di sovranità europea disse: Allo stesso modo, per l’esecutivo europeo, ovvero il governo europeo, si prospettano due opzioni. O si decide di trasformare il Consiglio europeo in un governo europeo – il governo europeo viene formato dai governi nazionali – oppure, partendo dall’attuale struttura della Commissione, si passa all’elezione diretta di un Presidente con ampi poteri esecutivi.
Senza in nessun modo voler avanzare soluzioni apodittiche ma al solo fine di iniziare una riflessione su come migliorare l’attuale assetto Istituzionale europeo per consentire all’unione di affrontare meglio i tanti problemi che la circondano, ecco che l’idea dell’elezione diretta del Presidente della Commissione in contemporanea con le elezioni del Parlamento, potrebbe permettere di far dire anche in Europa ciò che oggi si dice delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti e cioè che si tratti dell’ “l’incontro di un uomo con un popolo”.