PINO MUSOLINO: la mia città dei prossimi 5 anni
31 Agosto 2020VERONICA SARTI: la mia città dei prossimi 5 anni
2 Settembre 2020Luminosi Giorni, con spirito di servizio al fine di accrescere la consapevolezza per il prossimo voto alla Amministrative del Comune di Venezia, ospita una serie di interventi di personalità che riteniamo offrano spunti di riflessione per un voto ponderato e consapevole. Gli amici che hanno cortesemente offerto il loro contributo provengono da aree culturali, politiche e ideali le più diverse e offrono visioni talvolta molto confliggenti tra loro. Ma mai banali. Come Redazione ci piace pensare di poter contribuire a un confronto sereno e non fazioso sui temi che riguardano il futuro della nostra città. Alcuni degli autori scenderanno personalmente nell’agone elettorale. A loro, indistintamente, va il nostro in bocca al lupo e a tutti, candidati e no, un sentito grazie per la collaborazione.
È buffo, tra un mese si concluderà il mio mandato di 5 anni da consigliera comunale a Venezia e mi viene chiesta una visione della mia città per il futuro. In futuro allargherò il mio orizzonte alla Regione Veneto, visto che è lì che questa volta sono candidata, tuttavia penso di avere molto da dire sia per quanto riguarda la mia città, Venezia, il luogo che vivo quotidianamente assieme alla mia famiglia, sia con riguardo alla mia regione, il Veneto, perché l’una è legata all’altra, indissolubilmente.
Negli scorsi cinque anni, dagli scranni dell’opposizione in Consiglio Comunale ho avuto una postazione privilegiata per scorgere le trasformazioni della nostra città e con tutta onestà devo dire che non tutto mi è piaciuto. Io ci ho messo il massimo impegno: abbiamo vinto delle battaglie, abbiamo migliorato provvedimenti sbagliati, ma non sarei onesta con chi legge se scrivessi che Venezia è migliorata. Non è così. L’anno 2020 è stato un annus horribilis : si pensava che il peggio fosse stato l’acqua granda, invece poi è arrivata la pandemia a peggiorare di molto le cose.
In tutto questo, il sindaco e la sua maggioranza, che si sono rivelati inadeguati se non addirittura dannosi per la gestione dell’ordinaria amministrazione, sono stati assenti per tutta la durata della pandemia e anche dopo.
Diciamola tutta: al momento del bisogno era come se non ci fossero.
Venezia è una città sotto gli occhi del mondo: piccola e tuttavia articolata come una metropoli. Guai a dimenticare che si innesta in uno specifico terreno.. la Regione del Veneto.
Una delle mie battaglie più importanti e più sentite è quella con riguardo all’inceneritore di Fusina, per impedire l’ampliamento di un impianto che già insiste sul nostro territorio e che la Regione vuole triplicare. Inutile dire che i rischi di una scelta del genere si abbatteranno a livello locale, su un territorio, il nostro, già compromesso e che già detiene il triste primato di essere uno dei capoluoghi con il record di tumori in Veneto.
Io non lascio Venezia: è la mia città, ma ho capito di dover spostare il mio impegno ad un livello superiore, quello regionale, e ho maturato dieci i punti su cui si baserà la mia azione politica:
Ambiente. Il Veneto è la regione più cementificata d’Italia e fra le tre più inquinate d’Europa. Pfas, pesticidi, diossine sono una minaccia per la salute di tutti, specie dei bambini, e per questo dobbiamo tutelare il nostro territorio, adesso.
Sanità. Bisogna arrestare la privatizzazione dei servizi e la chiusura degli ospedali locali. La sanità privata salvaguarda il profitto di pochi; salvaguardare il sistema sanitario pubblico è invece nell’interesse di tutti.
Cultura. Sosteniamo la valorizzazione del patrimonio artistico locale, assicuriamo trasparenza delle nomine, tuteliamo e incoraggiamo la produzione artistica e artigianale locale.
Agricoltura. No alla monocultura, sì alla biodiversità e alle colture tipiche locali. Creiamo una filiera della canapa, come era fino ad un secolo fa per una nuova fonte di reddito e di impresa
Turismo. Sosteniamo la promozione di un turismo sostenibile 365 giorni l’anno e tuteliamo il paesaggio, i monumenti, la nostra storia e la nostra cultura. Dobbiamo rafforzare i trasporti pubblici e sviluppare la rete ciclabile veneta.
Welfare e famiglia. Garantiamo il sostegno a tutti i tipi di famiglia, alla maternità e alle donne lavoratrici e dedichiamo progetti per gli anziani, per le famiglie con disabili.
Mafia. Non si vede ma c’è: intensifichiamo gli sforzi e la vigilanza per il suo contrasto, lavoriamo per la creazione di uno sportello legalità.
Imprese. Dobbiamo garantire alle imprese maggiore accessibilità al credito per agevolare la nascita di nuove realtà imprenditoriali. Favoriamo gli investimenti in innovazione e snelliamo la burocrazia. Promuoviamo il telelavoro, la connettività e lo sviluppo della “blue” economy.
Pari opportunità. Applichiamo il principio delle pari opportunità nella sua più ampia estensione: lavoriamo per revisionare il piano regionale antiviolenza, contro le molestie e le discriminazioni sul luogo di lavoro.
Istruzione. Tuteliamo la scuola pubblica, implementiamo i servizi per il diritto allo studio di italiani e stranieri. Creiamo una scuola che non solo educhi, ma che aiuti ciascun ragazzo e ragazza a valorizzare le proprie specifiche qualità, per costruire una società consapevole e capace di percorrere la via della realizzazione personale e sociale.
Ritornando a noi, alla nostra piccola città internazionale e cosmopolita, a ridosso delle elezioni regionali e amministrative non posso che parlare da donna impegnata in politica: votate. Votate per chi volete, ma informatevi e fatelo bene. Non votate pensando al prossimo anno, ma guardate alla prossima generazione. Se ritenete che i politici siano inadeguati siate voi gli statisti, dettate voi l’agenda alla politica e siate voi attori della vostra città.
Chi è Elena La Rocca: è consigliera uscente del Comune di Venezia per il Movimento 5 Stelle e si candida ora, per lo stesso Movimento, alla Regione Veneto