MoSE e porto: equilibrio possibile
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10 Gennaio 2021Quest’anno i cittadini di Bologna avranno una bella opportunità: le elezioni amministrative comunali, che ancor più delle politiche, permetteranno di influire sui modi di vivere della città nei prossimi anni, decidendo tra le diverse visioni proposte da partiti e liste civiche.
Sebbene Bologna sia all’apice dalle classifiche come Qualità della Vita, non dobbiamo dimenticare che, in questi anni di veloci cambiamenti, le città e chi le gestisce, devono sapersi adeguare alle nuove esigenze con uno sguardo che sappia andare oltre al contingente e che permetta di immaginare il futuro.
La popolazione bolognese, similmente che nel resto d’Italia, sta invecchiando e sarà necessario pensare a nuove forme di assistenza oltre che a modalità diverse per trascorrere il tempo libero. Potrebbe essere utile rivedere l’assetto della città per renderla più facilmente vivibile a chi ha difficoltà a muoversi e spostarsi.
Le innovazioni tecnologiche ci permettono, inoltre, di ripensare alla mobilità urbana con un occhio di attenzione a ricercare le modalità per decongestionare il traffico e respirare, quindi, un’aria più sana, aiutandoci a ridisegnare i nostri quartieri e rivedendo l’idea, ormai superata, che solo il centro storico debba essere rivitalizzato a discapito delle periferie, relegate a satelliti dormitorio
Ma le nuove tecnologie rimettono in discussione anche la nostra vita sociale, stringendoci sempre più nel nostro piccolo cosmo casalingo; servono, quindi, nuove capacità per sapere gestire queste trasformazioni, senza lasciare indietro qualcuno, i più anziani e i meno istruiti, e senza isolarne altri, i giovani e i più deboli, dando a tutti la possibilità di sentirsi nuovamente parte di una comunità in movimento ed evoluzione.
Bologna, da sempre città ricca e colta, a cui viene ora riconosciuto anche il primato della Qualità della Vita, attirerà sempre più studenti e nuovi concittadini: culture, costumi e usi diversi che si incontreranno e si dovrà sapere gestire il “melting pot” per accogliere tutti in egual modo.
A queste trasformazioni economiche e sociali si aggiunge l’attuale pandemia, la crisi sanitaria ha accelerato le difficoltà economiche del Paese già affaticato nel gestire i mutamenti strutturali che hanno investito le nostre città e la nostra economia. Ciononostante, la pandemia ci ha mostrato anche nuove strade: la possibilità di lavorare da casa, le video conferenze che uniscono persone lontane, il commercio on-line che ci permette di acquistare oggetti da tutto il mondo, e tutto questo rimarrà anche dopo che sarà passata, cambiando i nostri modi di vivere e rapportarsi con la società.
Per gestire tutti questi cambiamenti servono scelte condivise, consapevoli, competenti e pragmatiche, svincolate dalle ideologie ma strettamente legate al territorio e alle persone che abitano quel territorio.
In questo scenario e con questi presupposti colpisce quanto proposto da Luminosi Giorni in occasione delle elezioni Amministrative tenutesi a Venezia a Settembre scorso: Carlo Rubini e i suoi collaboratori hanno raccolto le idee per il futuro della città lagunare espresse dai sui cittadini, più o meno noti, che vivono e conoscono la città e i suoi problemi.
Mi piacerebbe riuscire a fare altrettanto a Bologna, chiedendo ai suoi abitanti come immaginano la nostra città nei prossimi 5 anni, attraverso una visione laica, scevra da ideologie, che ci aiuti a capire come deve trasformarsi la città per essere ancora più aperta all’accoglienza, più inclusiva, più colta e proiettata ad uno sviluppo sostenibile.