Confusione sotto il cielo di Venezia ELEZIONI 31 MAGGIO: EDITORIALI IN TEMPO REALE (O QUASI) 1
1 Giugno 2015Turismo a Venezia: le nuove invasioni barbariche
6 Giugno 2015Mi spiace per lorisgnori ma anche stavolta ai gufi della prima e della seconda ora è andata male. Di tutto hanno fatto per confermare la sindrome taffazzista del centrosinistra: da una presidentessa dell’Antimafia che all’ultimo ha provveduto ad inserire tra gli “impresentabili” quel Vincenzo De Luca che, avesse rinunciato alla prescrizione per un processo iniziato nel 1998 (si…1998), impresentabile non sarebbe stato; proseguendo poi per l’ex segretario nazionale che la domenica del voto dichiara che lui De Luca e la Patia li avrebbe votati per “doverismo”; per finire con Cofferati che perde le primarie (ritenute corrette dal collegio dei garanti), esce dal PD, si tiene saldamente aggrappato a quella seggiola strasburghese che proprio il tanto vituperato PD (che Renzi, riuscendo laddove nemmeno D’Alema è riuscito, ha collocato all’interno del PSE) gli ha garantito e ride soddisfatto dello “straordinario” consenso di Luca Pastorino. Insomma mica va bene a lorsignori che in poco più di un anno di segreteria renziana il centrosinistra si è preso 10 regioni 10 lasciandone solo 2 agli avversari; va mica bene constatare che tranne Lombardia, Veneto (che, sia detto per inciso, con quasi il 60% dei votanti è la Regione dove l’astensionismo è stato il piu contenuto) e Liguria tutto il resto d’Italia è governato dal centrosinistra (ma non eravamo noi del centrosinistra a dire che le nostre fortune elettorali e politiche dipendevano proprio dagli amministratori locali?). Dirigenti di partito, immutabili da decenni nelle loro cariche, continuano a dirci che la sinistra non è rappresentata dal PD. E allora ad un sempliciotto com’è chi sta scrivendo (non voi che state leggendo sia chiaro) viene da chiedersi: ma se davvero ‘sta sinistra ha tutti questi potenziali elettori qualcuno di voi, mi spiega perché anche questa volta le liste dichiaratamente di sinistra hanno percentuali che manco il prefisso telefonico dello stato del Vaticano conosce? Ed intanto in Veneto senza che ve ne accorgeste, Zaia ve l’ha fatta davanti agli occhi. Mentre voi sicuri di vincere (come ai tempi delle ultime politiche, ricordate?), ci smarronavate gli zebedei con primarie sì, primarie no, lui che ti combina? Consapevole che i veneti sono certamente conservatori ma anche moderati (e pure, a loro modo e quando è utile, cattolici), si smarca dalla Lega salviniana, e ti costruisce una lista civica a suo nome che DA SOLA raccoglie quanto TUTTA la coalizione di centrosinistra nel suo insieme (23.2 contro 23.3). E nessuno, nessuno!, riesce ancora a spiegare come mai dal 1995 in poi ci fosse stata almeno una volta che ‘sto Veneto lo avessimo governato noi! Zaia ha capito anche un’altra cosa. Una cosa talmente semplice che tutti hanno capito tranne, ovvio!, la nostra intellighentsia radical chic: e cioè che se vuoi vincere le elezioni non puoi guardare SOLO al tuo orticello magari debitamente disinfestato dalla gramigna. No: ti devi allargare. Che poi è quello che sta facendo proprio Matteo Renzi. Ma noi integerrimi uomini e donne del centrosinistra non possiamo permetterglielo. Eravamo gli stessi che osannavano Veltroni quando ci diceva che avevamo una vocazione maggioritaria ma che ancora non capiamo che maggioritario significa necessariamente pescare voti anche dall’altra parte. No: a noi del centrosinistra piace PERDERE. E le poche volte che vinciamo facciamo di tutto per perdere la prossima volta (capito perché chi scrive è militante di centrosinistra e pure interista?). Questi lorsignori sono gli stessi che, perso il congresso, ora ne vorrebbero ribaltare il risultato nelle segrete stanze disattendendo (in nome di un non meglio precisato voto di coscienza che sul jobs act non hanno avuto ma sull’Italicum sì…voto di coscienza su una legge elettorale?…mah) le decisioni assunte dalla Direzione Nazionale. Sono gli stessi che vorrebbero mandare a casa Renzi per sostituirlo con qualcun’altro senza magari chiedersi prima, ad esempio, se Mattarella accetti di approvare il quarto governo non espressione chiara e netta di un voto popolare (Monti, Letta, Renzi) E così accade che, tutti impegnati a segare le gambe a Renzi, non si accorgano che in Veneto l’abbiamo presa sui denti. Ma ci rendiamo conto? In una Regione dove lo tsunami giudiziario che si è abbattuto su Venezia è forse più forte, noi abbiam perso! Perso? Asfaltati siam stati. Sara mica colpa della candidatura (comunque debole) della Moretti nevvero? E a Venezia? Già Venezia…Ma se la rottamazione è stata fatta ovunque ma qui a Venezia i dirigenti del PD continuano a rassomigliare a quel giapponese rimasto nella jumgla per 30 anni perché nessuno gli aveva detto che la seconda guerra mondiale era finita, pensi davvero che gli elettori in massa votino? Ma tranquilli è colpa di Renzi, del jobs act, dell’Italicum, della buona scuola. Sicuri? A meno che….A meno che alla fine tutto, ma proprio tutto, non fosse l’ennesima diavoleria di quel guitto da Pontessieve. Rifletteteci un momento: a Venezia la rottamazione si scontra con un muro di gomma fatto di appartenenze, piccoli cabotaggi, gestione quotidiana del potere…Come realizzarla? Come spazzare via il vecchio in attesa del nuovo che avanza? Se fra meno di 15 giorni a Venezia … Tranquilli, stavo scherzando.