IL MONDO SI E’ ROVESCIATO. Destra o sinistra pari son?
30 Gennaio 2017L’obbligo di parlar bene
7 Febbraio 2017
Almeno Gaber le idee le aveva chiare. Eri di sinistra se facevi la doccia, se fumavi cicche di contrabbando, mangiavi minestrone, indossavi scarpe da tennis sporche e i blu jeans (ma senza giacca a vento che’ altrimenti avresti leggermente virato a destra), andavi ai concerti specialmente di cantautori noiosi, amavi la patata (intendo il tubero, maliziosi, che’ forse nell’altro senso la amano sia quelli di sinistra che quelli di destra) che, se invece fatta in purè, ti etichettava come di destra. La pisciata in compagnia (suvvia questo è ricordo transegenerazionale ancorché magari non transpolitico) era di sinistra mentre il cesso è sempre in fondo a destra. Avevi la piscina? Eri di destra (ma allora quella a forma di conchiglia di Mastella? Ma uffi sempre precisini vero?). Facevi il bagno in fiumi, laghi, torrenti ? Eri nella merda (lo dice sempre il Signor G. da Milano sia ben chiaro). Ma se nel torrente ci giocavi, a piedi nudi, e il tuo alluce incocciava un masso, beh sacramentavi qualunque divinità indipendentemente dalla tua appartenenza (e se proprio ci tieni leggiti, sull’argomento, il Guccini di “Croniche epafaniche” che è di sinistra, Guccini intendo).
Già ma adesso? Le patate ormai son roba da vegetariani, il vizio del fumo me lo vorrebbero togliere stampigliando orride immagini di persone affette da un intera enciclopedia di anatomia patologica, la vasca difficilmente ti ci sta in un monolocale mentre la piscina te la gusti (quando ti va bene) in un qualche albergo da quattrostellequattro che hai scelto leggendo TripAdvisor. I jeans ce li mettiamo tutti (e pure sbrindellati) e le nuove generazioni con le scarpe da tennis (magari fossero quelle di Jannacci) manca poco ci vadano pure a letto.
E se si smarriscono questi capisaldi divisori, capite bene, vuoi che stiam qua a ragionare su cosa sia destra o sinistra? Anche perché il confine è labile. Molto labile. Già durante gli anni ’80 a me sembrava molto labile. Vuoi per le convergenze parallele, vuoi per la nascita del centrosinistra cui, dall’altra parte, da lì a poco sarebbe corrisposto il centrodestra : centro da una parte, centro dall’altra almeno al centro le cose si sfumavano.
Ma son proprio i fondamentali che ci vengono a mancare. Un esempio? Ora nella mia grettezza intellettuale tipicamente campagnola su una cosa (almeno una!) mi sembrava di aver le idee chiare: il pacifismo era valore di sinistra consolidato in quell’articolo della Costituzione che sanciva come l’Italia ripudiasse la guerra come soluzione alle controversie internazionali. Già: ma D’Alema, presidente del Consiglio, mica ci pensò due volte ad autorizzare i bombardamenti nella ex Jugoslavia (si, è lo stesso D’Alema che oggi difende tutta la Costituzione ma non ricordateglielo perché non è che abbia un buon carattere). Qualcuno sa dirmi se vi sia stato chi abbia chiesto le sue dimissioni? E il voto di Turigliatto (ve lo ricordate?) contro la missione militare in Afghanistan e l’allargamento della base Nato di Vicenza che costò la caduta al governo Prodi non è che in casa di Rifondazione Comunista (il suo partito) sia stato accolto con gran favore visto che lo buttarono fuori. E sempre in tema di Costituzione: se quella del ’47 viene difesa e dall’ANPI e da quelli di Forza Nuova senza che agli uni o agli altri (più ai primi che ai secondi) qualche problema di coscienza sorga, capite come la confusione regna sovrana? Poi ci si mette anche Bertinotti che esalta papa Francesco e nutre simpatie per la stessa CL cui è molto vicino Formigoni: ci capite qualcosa voi? Insomma: non siamo (ancora) al Dio è morto, Marx anche e pure io non mi sento bene di Woody Allen (in realtà molto ispirato da Groucho Marx che no, non è l’assistente di Dylan Dog anche se ci assomiglia molto) ma non è che ci manca poi molto.
Destra e sinistra sono ormai due categorie del pensiero politico novecentesco che forse (forse!) più nulla hanno da dire agli uomini e alle donne del XXI secolo (con buona pace di Fassina, Vendola e Speranza). Oggi che la livella ha appianato le differenze sociali e di fatto creato due ceti economici (quelli che stanno bene / quelli che faticano a campare) c’è ancora spazio per una differenza nell’approccio al problema tra destra e sinistra? Cosa era il tanto vituperato jobs act di Renzi se non il tentativo di favorire l’occupazione incidendo sul costo (indiretto ) del lavoro? Era davvero molto diverso dal cuneo fiscale di Prodi? Eppure sul primo si sono abbattute le iraconde grida della minoranza dem. La stessa che ha votato, senza colpo ferire, la riforma delle pensioni della Fornero esodati compresi, Chi sono oggi gli eredi del proletariato novecentesco? I precari, facile! Come togliere la precarietà? Abbattendo il costo del lavoro. Destra o sinistra questo ci dicono. E i voucher? Guardate la polemica sui voucher mi fa morire. Ma davvero. Sono stati introdotti dal secondo governo Berlusconi. Quindi sono di destra. Poi però mi diventano di sinistra quando Prodi è il suo governo li confermano. Poi mi ritornano di destra quando Berlusconi ne estese l’applicazione. Ed infine mi tornano di sinistra perché il loro utilizzo fu ulteriormente e largamente esteso durante il governo Monti sostenuto, sempre senza colpo ferire, da gran parte di quella che oggi è la minoranza dem e che attacca Renzi (anche) sui voucher. Ma ci capite davvero qualcosa?
Prendiamo la globalizzazione: ora per anni essa è diventata il discrimine. Sei favorevole? Sei di destra! Sei contro? Allora di sinistra. E pure antagonista. Già: ora siam d’accordo che Trump è di destra? Beh: lui si è proposto come il paladino del protezionismo che (spero ne converrete con me) è proprio sull’altra sponda rispetto alla globalizzazione. La globalizzazione evoca il liberismo, l’economia del laissez faire (al mercato) : ma oggi davvero riteniamo che il mondo possa vivere senza essere globalizzato? Non ci crede nessuno! In meno di 24 ore oggi si può raggiungere, in aereo, i due punti più diametralmente tra loro opposti nel mondo. Dicono: la globalizzazione potrebbe andar bene ma deve essere regolamentata. Da chi? Sulla base di quali regole? E regolamentare la globalizzazione è di destra o di sinistra (provate a chiedere a Mediaset che ne pensi dopo l’attacco a suon di milioni di euro che ha subito dai francesi di Vivendi)? Che poi a me che l’Inter sia diventata dei cinesi mica dispiace se finalmente mi vince qualcosa…Anzi: i principali avversari del protezionismo paiono essere diventate, oggi, le socialdemocrazie sparse qua e là in giro per l’orbe occidentalizzato. Ma guarda un po’ te!
E l’Europa? Anche su questo io avevo le idee chiare. Se eri europeista, eri di sinistra. Magari! Adesso l’Europa è diventata brutta, sporca e cattiva anche a casa nostra obbligati come siamo stati a cavalcare (con moderazione sia chiaro) il sentimento antieuropeista che tanta linfa ha portato alle formazioni di estrema destra.
E il sistema sociale? Qui assistiamo al paradosso politico tipicamente italiano. Quando al governo c’era il centrodestra tutti a battagliare contro il suo smantellamento. E adesso? Adesso il centrodestra mi è diventato il paladino di quello stesso stato sociale che per primo lui aveva messo in discussione, E che dire della Camusso che va a braccetto con Salvini sul passato e prossimo referendum? E voi vi scandalizzavate per le convergenze parallele?
E la questione israelopalestinese? Dove non capisci più una emerita mazza tra sostenitori degli uni e degli altri. Che poi francamente a pelle a me pare che nessuno dei due abbia davvero ragione ma ammetterlo è da moderati ed oggi di essere moderati non possiamo permettercelo.
Provate a parlare con qualche sindaco. Davvero pensate che nella quotidiana azione amministrativa, alle prese con bilanci sempre più esangui, vi sia davvero differenza? Quando devi scegliere dove tagliare, tagli la cultura e cerchi di salvaguardare le politiche sociali sia che tu sia di destra che di sinistra.
Persino rispetto al tema della immigrazione non vedo poi molta differenza tra sindaci di appartenenze contrapposte. Figuriamoci poi nel campo della sicurezza che da sociale è diventata ben’altro.
Forse stiamo sbagliando tutto come ci diceva Luca Carboni anni fa. Ci stiamo proprio sbagliando. Ci incaponiamo a classificarci reciprocamente di destra o di sinistra e così facendo non ci siamo accorti che la vera contrapposizione, oggi in Italia e nel mondo, è tra populismo (oggi vincente) e antipopulismo. E che forse la vera battaglia è quella di giungere ad una proposta politicoculturale che sia antipopulista non perche’ elitaria o antidemocratica (il populismo mi appare come il vero pericolo per la democrazia) ma proprio perché pone, ancora e di nuovo, la politica al centro di tutto. Mentre scrivo indosso jeans sbrindellati, mi preparo un pure’ e ho appena fumato una sigaretta che mi sono rollato (tabacco normale sia chiaro). No, forse caro Giorgio manco tu riuscivi ad immaginare che confusione ci sia quaggiù, da noi.