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24 Novembre 2022Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra ma cos’è la destra, cos’è la sinistra; cantava Giorgio Gaber anticipando i tempi e la confusione di oggi.
Confusione? Certo che no, come si può confondere e non distinguere tra Meloni e Letta, tra Salvini e Fratoianni, chi rappresentano gli uni, con cosa rappresentano gli altri? Tutto chiarissimo? Per alcuni forse, per un povero mortale senza uno straccio di Partito come me, NO.
Un tempo tutto era chiaro limpido, lapalissiano, c’era chi leggeva l’Unità e chi Il Secolo d’Italia, che alzava la mano destra e chi il pugno della sinistra, chi agitava il drappo rosso e chi il drappo nero, chi impugnava la falce e il martello e chi il fascio littorio, a far da contorno simbolismi con colori appastellati con nel mezzo lo Scudo Crociato bianco rosso e azzurro della Balena Bianca che tutti divideva e quindi tutto imperava.
Certo musicalmente bisogna dirlo la Sinistra vinceva alla Grande, non c’era storia Guccini, De Andrè e compagnia cantante, non trovavano rivali in Califano e la Pavone, e nel cinema? Vogliamo confrontare Volontè con Buzzanca?
E ora? Ora è solo un gran casino, gli operai votano spesso a destra, i signori spesso a sinistra, i berretti si mescolano ai cappelli, gli intellettuali organici pontificano sul nulla e tutti aspettano il Prossimo Pacco Amazon Prime.
Se poi parliamo di condizione economiche, mi guardo attorno e non trovo un “compagno” in stato di indigenza, solo gente ben pasciuta con un buon reddito o una consistente pensione, però siamo tutti compagni di sinistra, abbracciamo il mondo intero, e ben sappiamo la differenza tra lavorare e comandar, visto che nella maggior parte dei casi, comandiamo.
Si sfornano partiti, correnti, movimenti, si manifesta per la pace ma non si riesce a non andare in guerra, tutto è rimescolato, per fortuna che c’è Meloni e Salvini, almeno con loro il discorso diventa chiaro. Contanti? Tanti in tasca per pagare quanto più possibile al nero. Migranti? Neri vade retro, Gay? Tornate nelle fogne, le famiglie nascondano le loro vergogne. Condoni? a piene mani e chi vuol essere lieto sia ma non ai Rave Party; la Destra c’è e si vede, e la Sinistra? La Sciarelli con la sua redazione sta preparando una serie di puntate di “Chi l’ha Visto.
E sì, perché la Sinistra non si vota ad un santo neanche se la pagano in oro, se si fa un santo tutti gli altri tornano ad essere dei signor nessuno? Chi si è fatto il mazzo e si è fatto le ore piccole nelle Segreterie oscure vuole solo pares inter pares, le pari opportunità non sono tra i sessi ma tra gli aspiranti leader il più determinato, non il più preparato vince, e mai che vi sia un leader, l’unico universalmente accettato era San Enrico Berlinguer che però se ne è andato, se si reincarnasse farebbe la fine di Renzi, impallinato a sangue dopo il suo 40% alle Europee, o di Prodi sgambettato dal compagno in cashmir, Veltroni cacciato a pedate. A sinistra non può esserci un vincente, i vincenti per antonomasia non possono che essere di Destra, e un leader della sinistra deve essere emaciato e triste, guai se sorride troppo ed è severamente proibita ogni risata; la sinistra ha il dovere di difendere le fasce deboli e se uno non singhiozza non è un debole, quindi lacrime e sangue, ma quello al pomodoro usato nelle riprese dei film.
Ma guarda caso i deboli non vorrebbero essere perennemente tristi, i migranti appena possono, bontà loro cantano e ballano. Gli operai? Meglio se cassaintegrati o licenziati per whatsApp, appena ritrovano uno straccio di occupazione si prendono un 65 pollici, il monopattino elettrico e vanno in esotiche vacanze, ma cosa votano poi? Quelli che han dato loro manforte ai cancelli della fabbrica tornandosene poi a discuterne nei salotti buoni delle TV, se non ve ne siate ancora accorti votano Lega a FdI dopo aver fatto un giretto tra i Cinquestelle tanto per mandare un po’ di gente a fare in culo.
Un tempo c’erano le mondine, i braccianti, poi le fabbriche, il cottimo e gli operai che non andavano in paradiso, a Milano De Sica si immaginava un miracolo con gli straccioni che cavalcavano tanti scoponi, una pacchia per la sinistra, territori sconfinati e mandrie infinite da indottrinare a governare, ma ti arriva il Boom; I ladri non rubano più le biciclette ma le cinquecento acquistate a rate, ci mancava il colpo di grazia, la television, e allora l’opinione non si forma più al bar, in piazza o ancora meglio nelle Sezioni, ma nei salotti di Costanzo con i suoi mostri, e qui il meccanismo della Sinistra comincia a incepparsi, studia, diventa secchiona, passa dai banchi arretrati alla prima fila, non gioca più a tirarsi palline di carta tra banco e banco, diventa seria e vuole il ruolo di prima della classe, un po’ come Santa Romana Chiesa, che tra il saio francescano e la stola di broccato sceglie la seconda e si siede accanto al magistrato
La Sinistra perde il contatto con il suo popolo, ammesso e non concesso ne abbia mai avuto uno, ora frequenta i salotti buoni, si veste in boutique, beve vini doc, e mangia da master chef, tolto Bersani che, per tradurne la lingua, non è stata ancora trovata una stele di Rosetta, ma fa tanto popolo con i suoi tacchini e le sue mucche, tutti parlano colto, citano e azzeccano il congiuntivo, e al contrario di chi scrive sanno mettere virgole e punti dove vanno messi.
Forse è il concetto di popolo che va rivisto, i popoli abitavano in un territorio, parlavano una lingua, adoravano degli Dei, si raccontavano storie, tradizioni, le generazioni si sostituivano le une alle altre sempre eguali o con cambiamenti appena percepibili; mio nonno vestiva più o meno come mio padre, parlava lo stesso dialetto, usava gli stessi strumenti di lavoro, si lavavano quando potevano, mangiavano quello che trovavano a tavola senza aver nessun Cracco o Bottura che gli diceva che quella era sbobba, poi tutto è vorticosamente cambiato; chi usa più un martello? Chi usa più una falce? (sono il nostro simbolo cantavamo) E via di avvitatori, motofalciatrici, laser, droni, App a pioggia, ci si cambia, si viaggia, si mangia Sushi (tra parentesi forse sono uno dei rari che non lo ha mai assaggiato) noi sessantenni e oltre che abbiamo fatto il ’68, gli autunni caldi, che abbiamo manifestato per il Vietnam e contro Pinochet stiamo ai millenial come un Neanderthal sta a un Cro-Magnon.
Stanno nascendo nuovi popoli, nuove classi, nuovi padroni, con storie tutte da scrivere che la Sinistra non ha ancora analizzato e tanto meno compreso. il Proletario, su cui si è costruita nei due secoli trascorsi l’epopea del Sol dell’Avvenir, era il popolo che non aveva nulla, solo la prole che forniva come mano d’opera a basso prezzo ai padroni delle ferriere. Il proletariato di oggi, ma forse sarebbe il caso di trovare un’espressione aggiornata a definirlo, di prole ne fa poca, ha lasciato la prolificazione all’immigrazione, è troppo occupato a seguire i consigli per gli acquisti, per copulare quanto necessario. Quindi una nuova Sinistra, o forse anche qui come in precedenza va inventata una nuova espressione, deve rispolverare quel materialismo storico che le aveva permesso di trovare la sua funzione nella storia, sedersi alla manca di un qualsiasi Parlamento non è più sufficiente a darle una ragione di esistenza