
COSTUME E MALCOSTUME Tatuaggi o dell’identità repressa
2 Dicembre 2024
Se Venezia smette di sorprendere. Città mitica o immagine di immediato consumo?
2 Dicembre 2024Negli ultimi mesi in Veneto, silenziosamente, si sta muovendo una parte di società civile che da anni mette concretamente il proprio impegno nel territorio locale: professionisti del privato economico e del privato sociale, sindaci, ricercatori, studenti e cittadini che portano uno spirito di servizio libero da condizionamenti personali o ideologici stanno iniziando ad unirsi.
Al di fuori dei salotti della politica vi è infatti la necessità, sempre più impellente, di ricevere risposte concrete alle sfide del presente: dal sistema pubblico sanitario, alla rigenerazione urbana delle nostre città, passando per le reti di solidarietà verso le fasce più deboli, per la salvaguardia dell’ambiente e per l’accesso alla casa, fino all’esigenza di ritornare ad una politica che sia fatta di servizio e non di mera gestione del potere.
Per far fronte a questo da diversi mesi stiamo ampliando la proposta di VENETO VALE: associazione partita con la missione di sostenere la nascita di una rete di Liste di Comunità che ponga l’attenzione in scelte programmatiche sviluppate sulla concretezza della realtà quotidiana e che sia unita dall’obiettivo di lavorare ad una proposta politica capace di offrire una nuova visione per il governo della nostra Regione.
Il concetto di Liste di Comunità, infatti, mette al centro del tessuto organizzativo non tanto la struttura di partito, quanto la base che vive direttamente le relazioni nei singoli territori: questo si configura tramite una rete costruita nel muto aiuto tra le amministrazioni locali, nell’affiancamento regionale delle azioni nei singoli territori e nella presenza di tavoli tematici che predispongono il programma politico.
A ciò si unisce la decisa volontà di attuare una reale democrazia partecipativa che si configura nella scelta condivisa, pragmatica e ragionata, senza preconcetti, delle nostre azioni politiche, il tutto garantendo uno sforzo nei processi di partecipazione e approfondimento politico/progettuale attraverso meccanismi di feedback continuo tra le parti.
Va da sé che non ci siamo costituiti come forza politica personale ma nel disegno di una leadership diffusa avente meccanismi di continuo ricambio che riescano a formare, con programmazioni mirate, lo sviluppo delle persone coinvolte nel progetto chiedendo un forte senso di corresponsabilità nel prenderne parte. Non ci interessano le tessere ma le persone.
Non vogliamo quindi piantare bandierine ma lavoriamo per creare spazi e costruire nuove rotte.
In tal senso non è solo il “cosa” che ci interessa ma anche il “come”. Un tipo di comunicazione non violenta e rispettosa del senso delle istituzioni sarà cardine del nostro essere e del nostro agire: si collabora sui temi condivisi, anche con altre forze politiche, senza la paura di snaturarsi o “perdere elettorato” e si lavora per recuperare l’importanza delle prassi istituzionali, del rispetto negli interventi sui media, del portare sempre la verità in un mondo che la manipola troppo spesso.
Ci stiamo pian piano ampliando ed organizzando, in uno scambio intergenerazionale di mutuo rispetto e senza strumentalizzazioni, per portare avanti i valori chiave di un progressismo liberale e democratico non fossilizzato al passato ma proiettato nel mondo di oggi: nelle nuove disuguaglianze ed ingiustizie, nei diversi modi di vivere, nel nuovo panorama europeo e globale, nelle rinnovate abitudini e speranze dei cittadini.
Dobbiamo saper costruire quindi nuove rotte andando “oltre le colonne d’ercole”. Sfatare i tabù, usare linguaggi vicini alla realtà effettiva delle persone, lavorare in maniera chiara e netta su tutte le tematiche che oggi si presentano e che fanno parte del nostro manifesto valoriale.
La nostra Regione ha un tessuto civico e sociale troppo sano e forte per essere in balia di un sistema politico distante dai territori, dalle realtà aziendali, dalle questioni sociosanitarie e dalla vita quotidiana dei cittadini. Il Veneto ha bisogno di concretezza e di prospettiva che possiamo raggiungere solo scardinando le solite logiche imperanti.
Con la società civile che si prende la responsabilità di offrire una proposta alternativa.
Libera da ogni tipo di condizionamento.