LEGGE SUL LAVORO, SCELTA RISCHIOSA IN ATTESA DI COMPENSAZIONE
22 Febbraio 2015“CANDIDIAMO UN PROGRAMMA” SI PRESENTA
1 Marzo 2015L’esodo/invasione di una sterminata massa di disgraziati dall’Africa e dal Medio Oriente, in fuga da miseria, guerra e condizioni di vita tragiche, è un problema colossale, oggettivamente complicatissimo che, proprio perché tale, suscita reazioni e punti di vista e di approccio molto diversi. Quasi (quasi..) sempre legittimi ancorché conflittuali tra loro. È una questione che si può dibattere per ore, con ottime ragioni da una parte e dall’altra e non arrivare a visioni condivise. È appunto il classico caso in cui, più che i torti, sono le ragioni a contrapporsi, ognuna delle quali è sostenibile con fondate argomentazioni.
Ma al di là della questione di merito, sulla quale ripeto si possono avere opinioni legittimamente molto diverse, sussiste una condizione di cui non si può che prendere atto: giusto o sbagliato che sia, lo Stato Italiano si trova a dover ospitare un numero significativo di migranti. E lo Stato, comprensibilmente, li distribuisce per tutto il territorio italiano. Ed è quindi normale che prima o poi capitasse di doverli ospitare anche a casa nostra. Nella fattispecie, è stata individuata la Colonia Morosini agli Alberoni per dare ospitalità a 37 persone, dico trentasette, non un’orda sterminata. È una struttura oggettivamente adatta all’uopo (cosa più funzionale di una colonia?), che per i prossimi mesi sarebbe rimasta comunque inutilizzata, del tutto isolata (pur non essendo in un deserto) e senza nessuna interferenza con aree residenziali. Giova inoltre sottolineare che i costi dell’operazione sono tutti a carico dello Stato e non gravano sulle disastrate finanze comunali (anzi semmai danno lavoro a qualche cooperativa).
Una comunità sana ed equilibrata avrebbe preso atto della cosa senza particolari patemi. Nulla di tutto questo. A leggere le cronache sembra che sia stata aperta una sezione dell’ISIS al Des Bains. Gli aspetti più eclatanti sono stati la manifestazione ai cancelli del Centro con tanto di picchetto e la demenziale proposta del Presidente di Municipalità che propone addirittura di dotare tutti i lidensi del porto d’armi. Ma attenzione: questi sono episodi fuori dalle righe, frutto di motivazioni politiche, per quanto miserrime, pura ricerca di propaganda a buon mercato e/o l’espressione di una minoranza di imbecilli (la cui madre come noto è sempre incinta) per così dire fisiologica.
Quello che invero sconcerta è la reazione che hanno avuto le persone perbene. La vecchietta che scrive al giornale temendo che gli ospiti non levino le tende in tempo per farle fare le sue vacanze, la Miraglia (Presidente del Centro) che si dice preoccupata perché la struttura “non è idonea a questo genere di accoglienza” (ah no??), un componente del CDA che (stra)parla di “danno incalcolabile”. Spettacolo a parte i candidati alle Primarie (con Molina, va detto, molto più dignitoso degli altri due) stretti tra l’impossibilità di dire che i migranti andavano lasciati in balia delle onde (e che diamine, sono o non sono di sinistra?) ed il rischio di perdere voti preziosi, vista la mal parata e l’umore generale.. e quindi un florilegio di equilibrismi dialettici per dire e non dire, una pretestuosa lamentela sulla carenza organizzativa dello Stato, sulla mancata condivisione con il Territorio (argomentazioni che nella fattispecie non c’entrano un tubo). Infine, e più grave di tutto, la dichiarazione del Patriarca Moraglia: “Con rispetto e fermezza faccio presenti i compiti, le responsabilità, e le inadeguatezze della politica internazionale e nazionale nell’affrontare con decisione ed efficacia la situazione, auspicando soluzioni che tengano in considerazione le reali possibilità e le risorse disponibili di ogni territorio, senza gravare oltremodo sulla grande generosità ed accoglienza che appartengono alla storia ed alla cultura delle nostre popolazioni”. Reali possibilità e risorse? Gravare oltremodo? Ospitare per un breve periodo in una struttura vuota dei poveri disgraziati significa “gravare oltremodo”? E questo sarebbe un uomo di chiesa? Della stessa Chiesa che l’11 novembre celebra S. Martino? Meglio, molto meglio di lui le dichiarazioni successive dei parroci del Lido, quelle si improntate a spirito di condivisione e accoglienza.
In definitiva un muro di pelosa ipocrisia. Perché penso e spero che quelle stesse persone che temono per le loro vacanze, che parlano di danni incalcolabili, che si preoccupano per l’inadeguatezza della struttura, che lamentano il mancato coinvolgimento, si saranno indignate e commosse davanti alla televisione in occasione di una delle tante tragedie del mare, avranno detto che l’Europa deve muoversi, che bisogna fare qualcosa, che ci si deve attrezzare.. purché non vengano a rompere a casa nostra. Insomma, in tutto e per tutto una vera sindrome NYMBY. Con la piccola differenza che nel nostro backyard non dobbiamo mettere una centrale nucleare o una raffineria. Solo ospitare 37 disgraziati. Che pena..