
Ma di cosa ci state parlando?
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24 Maggio 2024È un doppio successo: oltre allo scudetto delle meravigliose ragazze della Reyer, anche (e forse più importante in prospettiva) l’aver fatto innamorare una città intera del basket femminile. L’aver riempito il palasport con 3500 spettatori in Gara 2 della Finale è stata un’impresa straordinaria, a maggior ragione considerando che durante l’anno i dati di pubblico sono stati più che lusinghieri nonostante le partite avessero quasi sempre un esito scontato per la manifesta superiorità della squadra rispetto alle avversarie.

Jessica Shepard
© Reyer
Questo, lo abbiamo già scritto, è purtroppo il vero, grosso, limite del movimento del basket femminile: troppo poche squadre competitive e quindi troppe partite senza storia (anche in Europa).

Lorela Cubaj e Francesca Pan © Reyer
Proprio l’oggettiva mancanza di concorrenza fa sì che, nel campionato femminile, non sia possibile avere un vero riscontro fino al redde rationem delle fasi finali del campionato. Anche quest’anno, in effetti, serpeggiava il timore che la squadra fosse la classica forte con i deboli e debole con i forti. Persa la finale di Coppa Italia contro l’eterna rivale Schio, uscite in semifinale di EuroCup contro una squadra tostissima (dopo aver strapazzato tutte le avversarie precedenti), il sospetto che la squadra fosse destinata ancora a fare la damigella d’onore e non la sposa era lecito. Troppe partite (la stessa Gara 2 di semifinale contro Campobasso) le si vinceva con due-tre giocatrici sugli scudi con le altre poco più che spettatrici, proprio grazie al gap strutturale con la generalità degli avversari. Non sarebbe bastato contro contro le campionesse in carica di Schio, squadra “benchmark” per storia, palmares, pubblico torrido, abitudine alle gare che contano. La chiave per spuntarla in finale era che tutte le giocatrici giocassero al meglio, tutte mettessero il loro mattoncino.

Matilde Villa © Reyer
Ebbene, la risposta delle ragazze contro Schio è stata straordinaria: tutte hanno fatto la loro parte, chi più chi meno e soprattutto hanno mostrato una durezza mentale, una capacità di stare sul pezzo, una lucidità nei momenti topici (soprattutto nella bellissima e decisiva Gara 3) che davvero resterà negli annali.

Lisa Berkani © Reyer
Va dato atto alla società Reyer di aver lavorato, e seminato, bene: non è da tutti, per esempio, che la società metta a disposizione due pullman gratuiti per la trasferta a Schio, con pure il biglietto regalato. Si è capito che voleva a tutti i costi lo scudetto con la coraggiosa decisione di sostituire un’impalpabile Makurat (in effetti, regalavamo oggettivamente una straniera) aggiungendo al roster Alexandra Held. Eccellente la comunicazione, nel sito della Reyer la squadra maschile e la femminile hanno esattamente lo stesso rilievo; intelligente anche la politica dei prezzi e degli abbonamenti a proposito dei quali il tifoso poteva scegliere sia un abbonamento esclusivo per il campionato femminile (Reyer Fidelity Ladies) sia abbinarlo alle partite di campionato o, molto astuto, anche solo a quelle di Coppa (Fidelity Reyer Silver). Giustificata e meritatissima, dunque, la soddisfazione del patron Brugnaro che ieri sera sul parquet del Pala Romarè si coccolava felice le sue ragazze.

Andrea Mazzon, il grande condottiero © Mega Basket
Last but not least: la Società ha deciso che lo scudetto merita una celebrazione pubblica, sontuosa come quella che a suo tempo fu fatta per la squadra maschile e ha organizzato un corteo di barche in Canal Grande, mettendone alcune a disposizione dei tifosi sanando così la gaffe della celebrazione un po’ miserevole organizzata per la vittoria dello scudetto di tre anni fa, con le povere ragazze che hanno raggiunto a piedi in Piazza S. Marco nell’anonimato.

Martina Fassina © Michele Brunello / Ciamillo-Castoria
La squadra il prossimo anno disputerà l’Eurolega, un deciso upgrade in termini di competitività e quindi di interesse per il pubblico. Servirà tenersi stretti i molti gioielli, almeno le insostituibili straniere Kujer, Shepard e Berkani, quest’ultima aveva suscitato molte perplessità nelle prime apparizioni ma poi è straordinariamente cresciuta, anche in saggezza, pur mantenendo la verve e la fantasia che spesso hanno incantato il Taliercio. E tra le italiane Villa, Fassina, Pan, Cubaj. Il prossimo anno ritroveremo la Santucci che di fatto è come se fosse un nuovo acquisto (quest’anno presente solo nelle finali ma chiaramente non al top dopo il lungo infortunio). Forse servirà allargare il roster con “chili” e giocatrici con punti nelle mani, inutile avere 12 giocatrici e giocare di fatto con sole 8, lasciando le altre con poco o nullo minutaggio (oltretutto così si rischia di “perdere” l’atleta), sarà importante distribuire energia e sforzo fisico per affrontare l’impatto con una realtà più sfidante (e certamente più appassionante per il pubblico). Insomma, siamo fiduciosi che ci sarà da divertirsi.

Awak Kuier © Reyer
Intanto godiamoci fino in fondo questo trionfo che, va detto, non è un evento epocale perché le ragazze avevano vinto uno scudetto solo tre anni fa, nel campionato 2020/2021. Ma allora la festa era stata repressa dal Covid, le partite si sono disputate in palazzetti deserti.. oggi la festa ha tutto un altro sapore.
E a proposito del campionato 2020/21, alzi la mano chi si ricorda quale squadra quell’anno ha vinto i playoff di serie B di calcio.. Naturalmente è una pura coincidenza e non siamo superstiziosi né crediamo a strane cabale. Ma, come si dice in questi casi: non succede. Ma se succede..