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14 Marzo 2025
COSTUME & MALCOSTUME Buon compleanno e dintorni
14 Marzo 2025Come fortunatamente spesso mi capita , sono attratta a volte in Biblioteca da un volume tra i nuovo arrivi che sento mi porterà lontano. In questo caso, è stato un colpo di fulmine per un cospicuo volume dal titolo eccentrico “ Meglio di tutti al mondo sta il tuo gatto” Wislawa Szymborska Kornel Filipowicz , Lettere 1966-1985.
Bene, leggendo con passione questo inusuale carteggio tra i due amanti , lei il futuro Premio Nobel 1996 per la letteratura, lui uno dei più eminenti scrittori di prosa polacchi, nasceva in me sempre più forte la fascinazione, il sorriso, l’ammirazione sconfinata per il modo epistolare ( e telefonico ) di amarsi di questi due maturi innamorati che, nel loro carteggio a sfondo assai letterario ( si inventeranno persino degli alterego appartenenti all’antica aristocrazia polacca) rivelano la loro più nascosta personalità, in una cura per il dettaglio quotidiano che ci accompagna idealmente nella Polonia comunista , con le sue assurdità burocratiche, la difficoltà dei collegamenti telefonici, le code continue ed infinite per qualsiasi approvvigionamento, ma che ci consegna anche il loro personale antidoto a tale enorme difficoltà.
Se essi politicamente furono entrambi nel numero degli intellettuali che nel 1975 firmarono il Memoriale dei 59 contro i cambiamenti della Costituzione, e la Dichiarazione della Società dei Corsi Accademici nel 1978, dimostrarono anche, assieme ad un solido gruppo di amici carissimi, una sorta di “resistenza al regime” nel nome dell’ironia, della leggerezza con cui superare le difficoltà quotidiane, del legame fortissimo che li unì per più di vent’anni, fino alla morte di lui nel 1990, e di cui questo singolare carteggio ci consegna una suggestiva testimonianza.
Nel 1968 la poetessa , per problemi ai polmoni, dovette trascorrere sei mesi nel sanatorio di Zakopane, mentre Kornel rimase a Cracovia, e in questi mesi le lettere sono numerose, affettuose, arrivano pacchi da lui con piccole cose buone, si organizzano per posta o con rare telefonate le visite di lui, dopo un primo periodo di quarantena obbligatoria. C’è fin da subito una particolare attenzione reciproca per la salute dell’altro, minimi riferimenti al lavoro, rassicurazioni sullo stato dell’appartamento di lei a Cracovia, che lui visita regolarmente , prendendosi cura delle sue piante. La loro è una passione d’amore mai nominata esplicitamente, solo trasparente sotto aggettivi, elenchi di attenzioni speciali, desiderio di vicinanza, discrezione, umorismo, autoironia. L’unico esplicito riferimento erotico appare in una lettera di Kornel del 1968 “…Nonostante avessi deciso di separarmi da te nei sogni, ti ho sognata anche ieri (…)in circostanze piuttosto sconvenienti, …Il sogno presentava tutti i tratti delle questioni che avvengono tra un uomo e una donna…” . O ancora lei , sempre nel 1968 , gli invia uno dei tantissimi collage con un tappetino incollato su un biglietto, e queste parole “…Kornel, questa sono io nel ruolo di tappetino sotto il tuo letto…”.
In questa geografia dei dettagli quotidiani che si rincorrono da una città all’altra della Polonia, ed in qualche caso arrivano o partono dal Belgio o dalla Germania, dove entrambi si recano per congressi di tipo letterario, si ritrova , in chi legge ed ama la poesia della Szymborska, il suo amore per la semplicità, per i particolari, quella “emozione di un mondo salvato dalla meraviglia”, con cui venne definita dalla Stampa in un articolo in occasione della sua morte avvenuta nel 2012, od ancora la sua essenza di “poetessa lieve” che si posa con cautela sulle cose del mondo nascondendo per pudore la profondità del suo essere intimo.
Ma c’è una caratteristica specifica di questo carteggio, che ne segna definitivamente l’originalità.
Entrambi appassionati collezionisti di cartoline di inizio Novecento, Wislawa e Kornel costruiscono un linguaggio parallelo a quello di una lettera o di un biglietto scritto di seguito su di un foglio bianco, attraverso l’invio di biglietti illustrati d’inizio secolo con innamorati a cui aggiungono dei baloon che escono dalla bocca con un minimo dialogo immaginario, o ancora cartoline con paesaggi anch’essi arricchiti da curiosi personaggi che pronunciano frasi solo per loro comprensibili, o ancora dei biglietti con una gamba che si protende accattivante in offerta, o ancora (Kornel è un appassionato pescatore) pesci ritagliati e contenenti particolari aggiunti che li fanno eccentrici (una faccia barbuta al posto del muso, una mano al posto della coda) , o semplicemente svolazzanti in mezzo ai biglietti. A Kornel piacciono gli animali, e dedica ai gorilla un’altra serie di ammiccanti messaggi fatti di collage.
E’ un amore dunque fatto di parole, immagini, fumetti, ammiccanti riferimenti alla vita quotidiana di entrambi, che, ognuno a suo modo, ma con lo stesso sorriso di fondo, condivide in un universo semantico ricchissimo. E’ un amore mai esplicitamente dichiarato ma fortissimo, multicolore, vario, sempre diverso,.
E il gatto del titolo del libro a che cosa si riferisce? Al gatto di Kornel, naturalmente, di cui lei si occupa in sua assenza, e a cui dedicherà, dopo la morte di lui, la famosissima poesia “Il gatto in un appartamento vuoto” : “Si sentono passi nelle scale…ma non sono quelli…Qui c’era qualcuno…poi a un tratto è scomparso”.
Kornel il pescatore, che tante volte le scriverà dai suoi campeggi sul fiume, illustrandole fortune e sfortune della sua pesca ai lucci, che la inviterà a raggiungerlo, Kornel fumatore incallito e bevitore di vodka e kornelowka, che deve scrivere racconti su commissione controvoglia davanti all’acqua dei suoi fiumi del cuore, che mai sottolinea il ruolo fondamentale da lui avuto nella letteratura polacca, che spesso non sta bene e rivela le sue preoccupazioni per la propria salute, la lascerà nel 1990. Rileggendo adesso , dopo questo carteggio, le poesie di lei successive alla morte di lui, ecco ricomparire la levità con cui la poetessa segna anche il momento del suo dolore. Tra tutte, “Addio a una vista”, in cui scrive , tra l’altro :
Non ce l’ho con la primavera
Perché è tornata.
Non la incolpo
Perché adempie ogni anno ai suoi doveri.
Capisco che la mia tristezza
Non fermerà il verde.
Il filo d’erba, se oscilla ,e’ solo al vento.
……………………………………………
Una cosa solo non accetto.
Il mio ritorno là.
Il privilegio della presenza.
Ci rinuncio.
Ti sono sopravvissuta solo
E soltanto quanto basta
Per pensare da lontano.
Lei, la cui filosofia poetica era quella di “insegnare il silenzio in tutte le lingue”, continuerà tutta la vita a scrivere quelle che nell’epistolario definiva “ le mie poesiole” , salda nella fede di coloro che “…continuano a ripetersi ogni giorno, …, a farsi domande, a scoprire. Persone capaci di mantenere intatto lo stupore del mondo”.
Wislawa questo stupore ce lo consegna intero , nei versi, nelle lettere, nei biglietti, nella saldezza del suo cuore e nella levità profonda dei suoi versi.
Wislawa Szymborska Kornel Filipowicz, Meglio di tutti al mondo sta il tuo gatto. Lettere 1966-1985, elliot edizioni 2023