
Tutti pazzi per le meravigliose ragazze Reyer
22 Maggio 2024
ATTENDIAMO ANCORA LA BAD GODESBERG DEL PARTITO DEMOCRATICO
30 Maggio 2024Confesso di avere una istintiva forma di diffidenza nei confronti dei cosiddetti bestsellers. Quando un titolo continua per mesi e mesi a svettare in cima alle classifiche di vendita, mi faccio automaticamente delle domande sulla sua qualità letteraria, sulla presunta “facilità” di lettura che trascina con sé lettori che considerano un libro piuttosto come un cibo da divorare che un oggetto di passione, riflessione, costruzione di pensieri ed allargamento delle proprie esistenze .
Ma qualche volta per fortuna mi sbaglio. Come nel caso di questo romanzo , “La portalettere” di Francesca Giannone che, dopo avere vinto il Premio Bancarella 2023, ha continuato finora ad essere uno dei libri più venduti nel nostro Paese.
Quali sono i motivi per cui questa bella storia , oltre che essere di piacevolissima lettura, rimane nella memoria e possiede un messaggio più profondo ed interessante?
Innanzitutto la scelta del periodo storico in cui la vicenda prende le mosse ( si concluderà nel 1961 ) : sto parlando degli Anni Trenta, durante i quali Anna, la protagonista, ligure, emancipata, maestra di scuola, segue il marito in Puglia, nel paese dove lui è nato ed ha la sua famiglia d’origine, ed improvvisamente si trova catapultata in un micromondo nel quale, anche a distanza di tanti anni, sarà sempre vista come “la forestiera”, e dove cercherà sempre con tenacia, pur restando fedelmente ed amorosamente accanto al marito Carlo e al figlio Roberto, di costruirsi un mondo proprio, di letture, di tempi rubati al lavoro quotidiano, di idee e di scelte che faranno storcere il naso ai compaesani, ma che lei porterà con orgoglio con sé fino alla fine.
Per capire la sfida della sua scelta di accettare il posto vacante di portalettere a Lizzanello , nel 1935, basta entrare per un attimo nel gioco dei ruoli maschili e femminili di una società chiusa da secoli nell’immagine del maschio che lavora ed esce di casa , e della moglie e madre che assolve ai suoi ruoli domestici senza mai metterli in discussione. Anzi, facendosi un vanto delle sue abilità culinarie o delle piccole eleganze da sfoggiare nei momenti sociali, che sono sempre prevalentemente familiari.
La scelta a mio parere più intelligente da parte dell’autrice nel delineare il personaggio di Anna è proprio la sua capacità di rapportarsi con affetto e partecipazione alla famiglia del marito, pur senza perdere mai le sue caratteristiche. Un esempio tra tutti : ama leggere, conosce i classici francesi ed inglesi, sa parlare il francese. E questa sua passione per la lettura, a cui si concede soprattutto durante le vacanze estive al mare, la condivide fin da subito con il cognato, Antonio, e tutto il libro è segnato dal contrappunto dello scambio di titoli prima “classici” poi sempre più vicini alle ultime novità letterarie italiane in uscita, soprattutto negli Anni Cinquanta.
Sono due i momenti “forti” dei suoi anni a Lizzanello: il primo, quello della scelta di lavorare di nuovo fuori di casa, che lascia tutti trasecolati in un primo momento, ma che fa sì che Anna si costruisca nel tempo un ruolo sempre più accettato dalla comunità, ed un modo per lei di entrare in qualche modo nella vita di molti dei compaesani, che raggiunge colle missive a loro destinate.
E l’altra sua scelta, nell’ultima parte del libro, quella di farsi promotrice, subito dopo la guerra, di una Casa per le Donne, capace di essere rifugio per quelle ragazze che non sapevano dove portare sé stesse e magari i loro bambini “frutto della vergogna”. Sarà questa una sfida grandissima, ostacolata ancora una volta da forti pregiudizi e dal silenzio generale del paese su palesi ingiustizie che si preferiva tacere.
L’amica Giovanna, la prima vittima di una relazione malata con un giovane sacerdote del posto, sarà il motivo umano ed affettivo che farà scattare tale progetto. E la relazione sempre più forte tra queste due donne, di nuovo contro le regole del perbenismo paesano, resta una delle parti più interessanti e ben condotte della vicenda.
Vicenda quella del romanzo ricchissima di personaggi della famiglia Greco, di cui Anna fa parte, e nella quale si distinguono i due fratelli, Carlo ed Antonio, entrambi imprenditori locali dell’olio e del vino: Carlo marito innamoratissimo di Anna, che si distingue per l’affetto con cui, pur uomo del Sud, accetta le varie iniziative di lei, fierissimo di ciò che fa e di ciò che è, una volta diventato Sindaco del paese, ed Antonio, legatissimo al fratello minore, e segretamente innamorato di Anna fin da quando la vede scendere dall’autobus al suo arrivo in paese. Questo legame segreto, che nulla toglierà ai reciproci affetti coniugali, resterà comunque come un filo inestricabile che non si svelerà mai apertamente.
Le nuove generazioni di figli e nipoti vedranno intessersi relazioni aperte o segrete, nuove scelte di vita, viaggi in America e ritorni . Tra i giovani, la figura di Daniele, di cui l’identità del padre sarà motivo di segreti ulteriori, di rabbia da parte della madre, e di una verità che Anna non saprà mai, è quella che resta più forte nella nostra memoria di lettori. Bella figura a tutto tondo, che passa attraverso i vari componenti della famiglia Greco con la sua serietà, intelligenza, grande capacità di lavoratore, ma soprattutto con un’altra grande sfida che lancia prima alla madre , che rifiuta scandalizzata, e poi implicitamente alla società paesana da cui proviene: quella della sua passione ed abilità nella sartoria, che gli apre per un attimo un futuro di successo a New York.
Se si vuole trovare un limite a questa impostazione così ricca di storie e sensibile sempre ai dettagli più delicati, è quella di tipo storico: gli anni della seconda Guerra Mondiale dopo, del fascismo prima, vengono in qualche modo appena sfiorati, l’evidente antifascismo di Anna si stempera nel suo quotidiano, e si evidenzia soltanto nella sua segreta scelta elettorale, contraria al marito democristiano.
Ma se questa può non essere una storia forte dal punto di vista ideologico o politico anche in termini generali, ha comunque il grandissimo pregio di portarci con verità , forza poetica , sincerità profonda, in un mondo lontano e vicino insieme, dentro un’Italia minore , alla sua vita, ai suoi segreti non sempre svelati.
Francesca Giannone, La portalettere, Editrice Nord 2023



