CRISI E RISCATTO Venezia anno zero?
1 Luglio 2014CRISI E RISCATTO: Risollevarsi con lo spirito del ’93
6 Luglio 2014Il 4 giugno la Procura della Repubblica ha calato la scure sul sistema politico-economico della nostra regione e della nostra città. Imprenditoria, partiti (ex Pdl e PD) e perfino la Chiesa sono stati coinvolti nella più grossa indagine di sempre in Laguna. Il botto indubbiamente è stato l’arresto del Sindaco di Venezia. Una cosa mai vista.
Delle vicende giudiziarie si è parlato molto, per cui mi limito a una riflessione politica su quello che s’ha da fare.
I votanti nel nostro Comune hanno dimostrato un mese fa di dare molta fiducia al PD a guida Renzi, affidandogli il 46% delle preferenze, ben al di sopra della media nazionale. C’è molto interesse a un centrosinistra che sappia innovarsi, che non abbia paura di dire le cose come stanno e che non si chiuda all’interno del suo elettorato di riferimento. E’ proprio chi ha creduto in Matteo Renzi, magari votando PD per la prima volta, che chiede a gran voce a chi ha voglia di farlo ripartire di fare pulizia. Cambiare verso, a Venezia, ora significa innanzitutto non distogliere lo sguardo da ciò che non va nel nostro campo. Non esiste gridare “Ma le colpe della Regione sono ben più gravi!”. Sarà anche vero, ma è un modo vergognoso di affrontare la crisi.
Serve ricostruire quel rapporto di fiducia che il premier aveva con fatica costruito e che quel fatidico 4 giugno si è sgretolato. Quindi, bene che la segreteria metropolitana abbia istituito una commissione d’inchiesta interna. Bene chiarire i rapporti tra Partito e Fondazioni varie. Bene chiedere risparmi e sobrietà. Dobbiamo essere una casa di vetro: confido non ci sia altro che debba emergere. Ma se così non fosse, dobbiamo avere il coraggio di espellere chi ha sbagliato, tanto più se ha commesso illeciti. Senza guardare in faccia a nessuno. Quando fai parte di una squadra, ogni tuo errore è ancora più grave, perché getta discredito anche verso gli altri. Non posso accettare che chi ha ricevuto finanziamenti molto ingenti (nell’ordine delle decine di migliaia di euro) da parte di aziende del Consorzio Venezia Nuova, ben sapendo che questi denari erano sottratti alla realizzazione di opere pubbliche e quindi erano soldi dei contribuenti, faccia orecchie da mercante: anche se sono contributi regolarmente fatturati, li restituisca. Non c’è altra via possibile.
Solo adottando linee chiare possiamo sperare di ricostruire il rapporto coi nostri concittadini. Una classe dirigente non all’altezza (anche se non sotto indagine la responsabilità politica del mancato controllo è evidente) ha chiuso. Ora sta a quella emergente riunire i cocci. Ma, sia chiaro, con un cambio di passo radicale su trasparenza e partecipazione. Anche verso i non iscritti, ma pur sempre elettori PD.
D’altronde, le primarie sono nel nostro DNA. E guai a chi non volesse farle per scegliere il candidato Sindaco (ed eventuali candidati Presidenti di Municipalità, se non dovessero essere abolite). Anche quelle saranno un passaggio per riallacciarci alla città, per capire quanto sia forte e radicata la richiesta che ci arriva di cambiare. Ma per davvero.