
Dalla democrazia alla democratura?
3 Aprile 2025
Shot the voice of freedom
9 Aprile 2025Non voglio parlare di quello che ci sta succedendo. Non voglio parlare di Trump, dei suoi dazi, della sua arroganza e prepotenza che ormai sono sotto gli occhi di tutti. Non voglio parlare della sua bizzarra idea di annettere la Groenlandia, del suo desiderio di fare del Canada, stato sovrano, il cinquantunesimo stato degli USA. Non voglio parlare delle sue relazioni internazionali. Non voglio parlare di come stia trasformando la democrazia liberale in democratura o meglio democrazia assoluta. Di come stia facendo tabula rasa del diritto internazionale, di come abbia deciso di essere lui arbitro assoluto del nuovo caos (non certo ordine) mondiale. Non voglio parlare di come abbia fatto diventare amici i nemici di ieri e di come abbia trasformato in nemici gli amici di sempre. Di come dispensa insulti a tutti, dai capi di stato ai popoli. Non voglio parlare delle deportazioni con sceneggiate che nemmeno nel nazismo venivano così esibite come trofeo. O del congresso americano ormai azzerato e ridotto a inutile orpello funzionale a dare l’illusione che uno straccio di democrazia sta ancora in piedi. O ancora dell’attacco alla cultura e alle università per tornare verso la barbarie.
E del resto non voglio nemmeno parlare di questa Europa che, nata come grande utopia realizzata come poche volte nella nostra storia, nata come idea di stato federale è diventata vuoto e inutile assemblaggio di nazioni che non si capisce perchè ci stiano dentro, che in nome di nazionalismi, sovranismi, suprematismi detestano questa realtà di cui persino a casa nostra, stato fondatore, viene detto che “non è l’idea di Europa che abbiamo”. E sì, è vero non è più l’Europa che vogliamo ma per motivi opposti perchè nata per garantirci pace, adesso si sta attivando per garantirci la guerra. Imbelle e inefficace perchè non è riuscita a fermarla e perchè non è in grado di immaginare scenari diversi dalla corsa al riarmo.
E sono proprio questi paesi sovranisti che remano contro l’ipotesi di un’Europa stato federale che dovrebbe farsi Stati uniti d’Europa, con suo esercito di difesa comune e sua politica estera comune che possa contare qualcosa a livello internazionale parlando una voce sola.
Folli che non si rendono conto che ci stanno riportando indietro di un secolo quando la militarizzazione, la corsa agli armamenti, i nazionalismi l’affermazione della superiorità della propria nazione sulle altre è stato preludio alle guerre e ai regimi totalitari.
E non voglio parlare nemmeno delle guerre in atto. Anzi della guerra in Ucraina perchè a Gaza non è guerra che si combatte tra eserciti ma è genocidio. E nessuno che alzi la voce per dire Bastaaaa.
E non voglio parlare di casa nostra, dove un governo in cui le 3 forze al governo hanno idee diametralmente opposte su politica estera, rapporti internazionali, rapporti con l’Europa, resistono perchè “il potere è mio e lo gestisco io”!
Non voglio parlare di tutto ciò.
Voglio parlare di come ci sentiamo noi. Del mood dei nostri tempi, del nostro sentire. Noi, dinosauri dell’epoca contemporanea, animali preistorici, sorpassati dai fatti, sopraffatti e sconvolti dagli eventi, increduli dinanzi a ciò che ci succede. Noi che abbiamo creduto nella democrazia che abbiamo costruito avendo fermi i valori di libertà anche in tempi in cui, vedi gli anni del terrorismo, si poteva avere la tentazione di limitare lo stato di diritto per politiche repressive in nome della sicurezza. Noi che abbiamo creduto nell’Europa, abbiamo creduto e crediamo fermamente nei valori dell’antifascismo, noi che ancora siamo legati a qualcosa che si chiamava democrazia, in cui il governo governava non comandava, facendo tabula rasa dei controlli e delle limitazioni. Adesso se sei stato votato, hai il mandato popolare per fare tutto quello che ti pare, insofferente dei limiti, dei controlli, dei pesi e contrappesi. Noi che abbiamo creduto nella pace, continuiamo a credere in quelle cose ormai obsolete quali giustizia, giustizia sociale, uguaglianza, libertà e soprattutto libertà di espressione. Ci svegliamo la mattina con senso di angoscia perchè ogni giorno non sappiamo in che direzione è cambiato il mondo in una notte. Non rusciamo a star dietro ai cambiamenti così repentini, verso un mondo distopico che non sarà quello che ci stavamo costruendo e verso cui saremmo dovuti andare. Un mondo rovesciato dove “La pace è guerra, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza”. Non capiamo la direzione, non sappiamo se questi sconvolgimenti siano solo temporanei o potranno essere il nostro futuro orrido, come non lo vorremmo o come non lo avevamo immaginato. Non sappiamo dare un nome a ciò che avviene, siamo disorientati, più che impauriti, angosciati perchè non conosciamo l’oggetto delle nostre paure. Noi che abbiamo creduto nei valori di umanità. Diceva Gino Strada che solo gli stupidi possono immaginare di continuare a risolvere le controversie internazionali con le guerre e che avremmo voluto un mondo in cui la guerra fosse abolita, come abbiamo abolito nel nostro occidente la pena di morte (non negli states). E ci svegliamo in un mondo in cui la disumanità è al potere, qualcuno decide per legge che i disabili siano chiamati idioti o imbecilli o ritardati. Dove il rispetto dell’altro è considerato cultura “woke” da disprezzare e rigettare. Dove razzismo e discriminazione la fanno da padrone. Dove le politiche inclusive sono rifiutate riportandoci indietro di decenni. Dove, in nome di una male interpretata sicurezza nazionale, si permette che gli immigrati affoghino in mare o che vengano respinti oltre le nostre frontiere o le nostre fortezze. Che vengano effettuate deportazioni di massa indiscriminate. Diritti umani ridotti, in alcuni casi azzerati. Diritti civili conculcati.
Ecco. Disorientamento, spaesamento, fine di quelle poche certezze che ancora avevamo.
Cosa vogliamo? Dove stiamo andando? Cosa stiamo abbandonando? Che fine ha fatto tutto quello in cui abbiamo creduto? L’umanesimo, l’illuminismo, il cristianesimo, le costituzioni, non sono più i nostri riferimenti valoriali? E quali dovranno essere i nuovi? A quali dovremo appellarci o riferirci o è tutto demandato all’idiota di turno, al folle al potere che agisce con mero arbitrio senza punti di riferimento?