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28 Gennaio 2025Prima di scrivere alcune considerazioni sul livello dello sport agonistico nelle province di Venezia, Padova e Treviso e le opportunità che un atleta nato in questo territorio avrebbe per compiere un percorso che dall’attività di base lo possa portare a raggiungere l’eccellenza internazionale, vorrei partire da una riflessione sulla situazione attuale della pratica sportiva e motoria alla luce delle nuove tendenze e le mutate esigenze derivate dopo l’emergenza sanitaria legata al COVID, perché inevitabilmente ha portato e porterà ad un diverso approccio alla pratica sportiva, ad un diverso ruolo delle società e delle istituzioni sportive, alle scelte delle Amministrazioni Pubbliche nella realizzazione di nuove strutture.
Nell’ultimo decennio si è assistito ad una modifica delle abitudini e delle scelte di chi pratica sport che porta ad un aumento percentuale di quanti preferiscono svolgere attività al di là dei contesti abituali, cioè al di fuori degli sport ed attività motorie tradizionali, al di fuori degli spazi sportivi strutturati, in ambiti sociali diversi dalle società sportive, sempre più a contatto con l’ambiente. Si assiste ad una sempre maggior propensione verso quello che potremmo definire “sport destrutturato”, attività svolte quando si vuole, dove si vuole, da soli o con gruppi sociali variabili.
Da un lato sono sempre più coloro che praticano running, nordic walking, ciclismo non solo con l’obiettivo di partecipare a manifestazioni sportive competitive ma anche per semplice diletto e sono aumentate le persone che utilizzano spazi outdoor per svolgere allenamenti individuali, ciò che è generalmente indicato come fitness utilizzando o meno attrezzature fisse.
Dall’altro si assiste al sempre maggior successo di nuove pratiche, al fenomeno di quelli che vengono definiti sport di strada come lo skateboard, il parkour, la breakdance e dove è possibile il kite Surf o il surf da onde. Attività che rappresentano un fenomeno di costume sociale e che generano un grande interesse tra i giovani, creando delle communities di praticanti ed appassionati che raggiungono numeri rilevantissimi.
Il CIO, particolarmente attento agli interessi dei giovani e alle spinte che ne derivano, ha stimolato le Federazioni Internazionali ad inserire questi nuovi sport al loro interno, a codificarli, ad organizzare eventi internazionali e li ha inseriti nel programma dei Giochi Olimpici. A Tokio 2020 furono proposti lo skateboard, l’arrampicata sportiva, il surf da onde ed il basket 3×3, confermati poi a Parigi 2024 dove ha fatto il suo esordio anche la breakdance. Sono state la strada e le “tribù” giovanili a dare un input al CIO che è stato capace di cogliere il messaggio.
Inevitabilmente le società sportive dovranno mettersi in gioco modificando la propria offerta andando incontro alle diverse esigenze e aspettative.
Queste variazioni cominciano ad essere evidenziate anche nelle ricerche e nei dati che ho preso in considerazione per dare una risposta al tema iniziale ed avere una fotografia abbastanza completa del territorio con dei valori oggettivi.
Parto dall’Indice di sportività del SOLE 24 ORE, giunto alla sua 18esima edizione, che permette di creare una classifica delle province italiane in tema di sport, con un calcolo che viene effettuato su quattro diverse categorie, ognuna delle quali è suddivisa in diversi indicatori che variano di anno in anno e che nel 2024 sono stati I seguenti:
CATEGORIA “SPORT E SOCIETÀ”, in cui i parametri inseriti sono relativi ai numeri dello sport al femminile, dei bambini praticanti, dell’attività paralimpica, e poi alla formazione, ai media, alle imprese e ai rapporti tra sport e turismo-natura e storia-cultura.
CATEGORIA “SPORT INDIVIDUALI”, in cui vengono considerati Ie società e i risultati nei seguenti sport: Ciclismo, Atletica, Nuoto, Tennis, Sport invernali, Sport dell’acqua, Sport indoor, Sport outdoor, Motori
CATEGORIA “SPORT DI SQUADRA” Che si basa su società e risultati nel Calcio Professionistico e dilettantistico, Basket, Volley, Altri Sport di squadra, Società dilettanti, Squadre e Territorio
Ed infine la CATEGORIA “STRUTTURA SPORTIVA” che prende in considerazione il numero di Atleti tesserati, dei Dirigenti, Tecnici e Ufficiali di Gara, Enti promozione sportiva, Tasso di praticabilità sportiva, Attrattività eventi sportivi, Discipline sportive associate, Investimenti nello sport, risultati alle Olimpiadi 2024 uomini, Olimpiadi 2024 donne, Paralimpiadi 2024.
Come ogni analisi, anche questa ha dei dati sicuramente oggettivi ed essenziali in una valutazione che calcoli la sportività di una provincia, ed altri che possono essere considerati superflui o non particolarmente rilevanti, ma comunque l’insieme consente di avere una definizione importante di quali siano le province che operano meglio nel settore dello sport anche perché vi è un raffronto con I risultati degli anni precedenti.
Nella classifica totale del 2024, in cui al primo posto troviamo Bergamo, le province di nostro interesse, Padova, Treviso e Venezia si trovano tutte nella prima fascia.
Padova si colloca infatti al 16° posto, Treviso al 18° e Venezia al 23°. Da notare che rispetto a 10 anni fa Padova ha recuperato 3 posizioni, Treviso ne ha perse 3 e Venezia è salita dal 40° posto all’attuale 23°.
Nella categoria “STRUTTURE”, Padova è all’8° posto, Treviso al 16° e Venezia al 24°. Per Padova e Treviso è da evidenziare l’ottimo piazzamento nell’indicatore “tasso di praticabilità sportiva” che le pone al 6° e 9° posto e per Treviso anche quello dei risultati al femminile nelle Olimpiadi con un 5° posto. Per Venezia il 1° posto negli investimenti sullo sport.
Nella categoria “SPORT E SOCIETÀ” Padova si trova al 29° posto, Treviso al 31° e Venezia al 49°. Per Padova i punti di forza sono nello sport paralimpico all’11° posto, sport e bambini e femminile al 12° mentre pesa Sport e turismo-natura solo all’85° posto. Treviso emerge per l’area sport e bambini con un 6° posto e la posizione peggiore è un 61 posto per sport e formazione, mentre Venezia ha come posizione migliore un 26° posto per Sport e amatori, mentre si trova al 82° e 89° posto rispettivamente per media e formazione nello sport.
Nella categoria SPORT DI SQUADRA Venezia è al 9° posto, trainata dal basket al 2° posto dopo Bologna. Padova è in 26^ piazza con un 3° posto per società dilettanti e 8° per altri sport. Subito dietro Treviso al 27°, con il volley al 5° posto, al 7° per squadre e territorio e 9° per società dilettanti
Negli SPORT INDIVIDUALI Treviso è al 12° posto con evidenze nel ciclismo al 6° posto e nel nuoto al 10°. Padova è al 20° con un 6° posto negli sport indoor, 13° negli outdoor e 15° nel nuoto. Venezia è invece al 30°, con un 7° nei motori, specialmente motonautica e un 13° nel nuoto.
Un altro studio che esce annualmente è “Il rapporto sui numeri dello sport” del CONI, che intende descrivere l’intera compagine sportiva e promozionale e dal quale è possibile sviluppare approfondimenti e riflessioni sulla diffusione territoriale e sull’evoluzione temporale dello sport in Italia.
Nel rapporto sono illustrati analiticamente i risultati del Monitoraggio CONI sulle Federazioni Sportive Nazionali e sulle Discipline Sportive Associate 2022 che analizza le entità associative affiliate e tutti i soggetti tesserati a vario titolo alle Federazioni Sportive Nazionali e alle Discipline Sportive Associate ed una parte in cui sono rappresentati sinteticamente i trend della pratica sportiva rilevata dall’ISTAT e le comparazioni con le statistiche del CONI.
Il primo dato di interesse è quello sul numero totale di atleti, operatori sportivi e società sportive calcolato per regione.
Il Veneto è al secondo posto a livello nazionale dopo la Lombardia per numero di tesserati ed operatori sportivi, mentre si trova dietro a Lombardia e Lazio relativamente alle società sportive, a testimonianza di come l’attività sportiva agonistica sia diffusa e praticata nella nostra regione.
Sono 506.207 gli atleti tesserati in rappresentanza di 5169 società sportive, mentre tra gli 89.797 operatori sportivi gli ufficiali di gara sono 8168.
Questo significa che tecnici e dirigenti delle società sportive sono oltre 81.000, una media di oltre 15 per società. Un dato che evidenzia la buona organizzazione societaria.
Se andiamo ad analizzare i numeri delle tre province “PATREVE”, possiamo constatare che sono oltre il 50 % di tutta la Regione Veneto e nel raffronto sul totale nazionale, vediamo che gli atleti nelle province di Padova, Treviso e Venezia, rappresentano il 5,5 % del totale e le società sportive il 4,6 %. Percentuali quindi molto importanti.
L’ultima tabella che voglio considerare è quella relativa al tasso di praticabilità sportiva misurato in percentuale analizzando le Federazioni Sportive e Discipline Associate che hanno almeno una società sul territorio.
Anche in questo caso “PATREVE” si trova nella seconda fascia percentuale e ciò significa che sul territorio è possibile avvicinarsi al maggior numero delle discipline sportive esistenti, siano esse di squadra o individuali.
Alla domanda se un atleta nato in questo territorio possa compiere un importante percorso sportivo che lo porti poi ad eccellere anche a livello internazionale, darei quindi una risposta sicuramente positiva.
Basti pensare ai grandi campioni che da queste province hanno raggiunto i vertici dello sport a livello mondiale, vincendo anche medaglie olimpiche. Solo restando agli ultimi Giochi Olimpici di Parigi hanno conquistato la medaglia Paola Egonu, Manuel Frigo, Luca Chiumento, Francesco Lamon, Daniela Mogurean e Martina Favaretto. Mentre alle Paralimpiadi hanno conquistato la medaglia Francesco Bettella, Stefano Travisani, Francesca Tarantello, Antonio Fantin, Bebè Vio.
Sul fatto che sia possibile raggiungere i vertici sportivi restando sul territorio e senza dover emigrare, dipende da una serie di fattori che cambiano completamente da sport a sport.
Per quanto riguarda il livello tecnico, a livello di attività giovanile, sicuramente la qualità degli operatori è elevata ed è fondamentale per raggiungere poi l’eccellenza. In moltissime discipline, sia di squadra che individuali, troviamo ai massimi livelli nazionali giovanili molti atleti e società delle 3 province e possiamo contare titoli italiani e convocazioni nelle nazionali di categoria.
Quando parliamo del livello assoluto, non è più sufficiente esclusivamente la capacità dei tecnici e l’organizzazione societaria ma subentra la sostenibilità economica da parte delle società per competere ai massimi livelli, specialmente negli sport di squadra.
Nella “PATREVE” troviamo comunque società sportive che sono ai vertici dello sport nazionale ed in alcuni casi internazionale , come l’Imoco nel volley femminile, la Benetton nel rugby, la Reyer sia nel femminile che nel maschile, nell’atletica le Fiamme Oro con numerosi medagliati olimpici ha sede a Padova.
Ma ricordiamo anche la pallavolo Padova, che milita stabilmente in SUPERLEGA e ha dato alla nazionale campione del mondo 2022, ben 3 atleti. A livello giovanile da sempre ai primi posti nei vari campionati giovanili, la Pallavolo Treviso nel maschile e il Volley Pool Piave di San Donà, e la stessa Reyer che ha conquistato 26 scudetti giovanili negli ultimi 20 anni.
In alcuni casi gli atleti degli sport individuali si spostano per raggiungere i centri di preparazione federale che a seconda delle discipline si trovano su tutto il territorio nazionale.
Un ultimo veloce accenno alle strutture sportive.
Per gli allenamenti individuali e per la partecipazione ai campionati nazionali gli impianti esistenti sono sufficienti ed anche a livello individuale un atleta può completare il suo percorso.
Se invece andiamo a verificare la dotazione di impianti per manifestazioni internazionali il quadro cambia radicalmente.
Nessuna delle strutture esistenti sul territorio può ospitare campionati continentali o mondiali dei principali sport di squadra. Basta scorrere le sedi dei campionati che sono stati organizzati in Italia negli ultimi anni o le sedi previste o proposte per la candidatura ad organizzare questi eventi e non ne troviamo nessuna.
In Veneto l’unica sede proposta è stata Verona, che forse potrebbe rientrare tra quelle scelte per i campionati europei di calcio del 2032.
Anche a livello di sport individuali non è semplice. Vi sono alcune piste di atletica che sono idonee per l’organizzazione di campionati italiani o meeting di medio livello, ma che non hanno la capienza e le strutture necessarie per eventi di più alto livello.
Un caso emblematico è il canottaggio. Società di ottimo livello, grandi atleti nella storia di questo sport, ma non esiste un campo di regata idoneo.
Sugli impianti servono riflessioni importanti ed un approfondimento sull’idea stessa di sport e su quale è l’impatto sull’economia nazionale. Una ricerca di Ministero, allo Sport, Sport e Salute spa ed Istituto per il Credito Culturale e Sportivo uscita ieri ,ha certificato che lo sport vale l’1,38 del PIL con una stima di 25 miliardi di euro.
Se si aggiunge il valore sociale ed il risparmio che l’attività motoria permette sulla spesa sanitaria pubblica, programmare in modo strategico e sostenibile credo sia particolarmente utile alla comunità.