
Come arrivare al governo in Italia. Breve storia delle leggi elettorali e strategie per un partito nascente
4 Luglio 2025
CONO DI LUCE Lettere che non chiedono risposta con Lorenza Stroppa
5 Luglio 2025Confronto VENETO–TOSCANA: PERFORMANCE, RISORSE, ORGANIZZAZIONE, PROSPETTIVE
È un onore intervenire al workshop organizzato da “Solo Riformisti” per confrontare due dei sistemi sanitari più efficienti d’Italia: il Veneto – la regione da cui intervengo – e la Toscana. L’obiettivo è offrire una visione chiara e comparativa su cinque aree fondamentali, selezionate tra le più rilevanti per cittadini e decisori: performance complessiva, finanziamento, organizzazione ospedaliera, liste d’attesa e assistenza territoriale. (Sarebbe utile includere – in altra sede – nella comparazione anche l’Emilia- Romagna per un confronto con un’altra regione che ha toccato significativi livelli di eccellenza). (vedi il programma del convegno in fondo all’articolo)
Ogni area sarà presentata con dati, analisi sintetica e un voto finale, nella logica di offerta/risorse contro responsabilità civica e prevenzione, come auspicato dal convegno.
- PERFORMANCE LEA E PREVENZIONE
Sul piano della performance complessiva LEA/NSG (Nuovo Sistema di Garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza), entrambe eccellono tra le prime regioni.
La Toscana ha un punteggio NSG di 92,3 nell’area ospedaliera, mentre il Veneto, pur in assenza di un dato puntuale, viene stabilmente collocato tra le regioni più performanti, al pari dell’Emilia-Romagna e della stessa Toscana.1
Sul fronte prevenzione, la forbice è maggiore: il Veneto ha raggiunto 94,1 rispetto a 84,6 del 20212
La Toscana registra si mantiene comunque su buoni livelli, ma leggermente inferiore al Veneto:
Veneto: 7, Toscana: 6. È, questa, una valutazione soggettiva redatta su base comparativa, usando i dati ufficiali di: Ministero della Salute (NSG – Nuovo Sistema di Garanzia), Agenas, ISTAT, GIMBE.3
Questo indica una rete preventiva più proattiva nel Veneto.
- FINANZIAMENTO E SPESA PRO-CAPITE
Entrambe le Regioni appartengono all’area Nord-Centro del Paese, storicamente più solida dal punto di vista finanziario e organizzativo. La spesa per il solo costo del personale sanitario (medici, infermieri, tecnici e operatori) rappresenta mediamente circa il 30,6% della spesa sanitaria totale nazionale, corrispondente a circa 590 euro pro capite4. Questo dato riflette il peso del capitale umano nel mantenere operativi i servizi, ma non è indicativo della spesa complessiva sostenuta da ciascuna Regione.
Sul fronte della spesa sanitaria totale pro capite, composta dalla somma della quota pubblica e da quella privata (“out-of-pocket”) sostenuta direttamente dai cittadini, i dati mostrano una realtà articolata: In Toscana, secondo l’Indice Welfare Italia 2024, la spesa sanitaria pubblica pro capite è di circa 2 281 euro, a cui si aggiungono 562 euro di spesa privata, per un totale annuo di circa 2 843 euro per abitante, poco al di sotto della media nazionale, che nel 2024 è pari a 2 947 euro.
In Veneto, il dato complessivo aggiornato non è stato reso disponibile in forma ufficiale. Tuttavia, secondo un’analisi della Fondazione GIMBE pubblicata da ANSA a febbraio 2025, la spesa sanitaria privata pro-capite raggiunge 847 euro, una delle più alte in Italia. Anche senza il dato esatto della spesa pubblica regionale, è plausibile stimare che la spesa totale superi i 3 000 euro pro capite, collocando il Veneto al di sopra della media nazionale.
Questi numeri evidenziano due tendenze:
Da un lato, una buona capacità di spesa pubblica nelle due Regioni. Dall’altro, un ricorso crescente alla spesa privata, soprattutto in Veneto, sintomo di una domanda di prestazioni aggiuntive o tempi più rapidi, che rischia però di minare il principio di equità dell’accesso universale.
2.1. Sui payback dai fornitori
In Italia la dotazione è di circa 3,1 posti letto per mille abitanti, simile a Veneto (3,83) e Toscana (3,79), con un equilibrio tra quantità e costi. La valutazione e 5.5 per entrambe: sufficiente, ma con margine per ottimizzare la spesa pubblica, ridurre frammentazione e valutare payback locali.
Il payback è un meccanismo introdotto per contenere la spesa pubblica, in particolare nei settori farmaceutico e dei dispositivi medici. Entra in vigore quando il tetto massimo di spesa sanitaria fissato dallo Stato viene superato. In questi casi, le aziende fornitrici sono tenute a rimborsare parte della spesa alle Regioni, secondo percentuali stabilite per legge.
Negli ultimi due anni, la Toscana ha contabilizzato circa 390 milioni di euro di payback relativi al triennio 2015–2018, e sta affrontando un ulteriore fabbisogno stimato in 600 milioni per il periodo 2019–2024. Il contributo annuo medio per i dispositivi medici si attesta intorno ai 100 milioni.
Il Veneto applica il medesimo meccanismo. Sebbene manchino dati ufficiali puntuali, le stime parlano di rimborsi tra 80 e 150 milioni di euro annui. Un decreto regionale del 2023 conferma l’attivazione formale del sistema.
- ORGANIZZAZIONE OSPEDALIERA E PRONTO SOCCORSO
I posti letto sono sostanzialmente identici: 3,83/1 000 abitanti nel Veneto contro 3,79 in Toscana.
Entrambe sotto la media OCSE-UE di 4,3–5,0, ma adeguate al contesto territoriale. Voto 5.5/5.5. Sul fronte pronto soccorso, il Veneto dispone di un sistema in real-time con codifica triage colore; la
Toscana (es. area Pistoia) pubblica dati di accesso e attesa. Voto Veneto 5.5, Toscana 6, per un’attenzione maggiore alla trasparenza e coinvolgimento pubblico.
3.1. Veneto – sistema di PS in tempo reale voto 5,5
Il Veneto utilizza un sistema informatizzato avanzato, integrato tra Aziende ULSS e Regione, per la gestione del pronto soccorso. In particolare:
Ogni accesso è tracciato con codifica triage a colori (rosso, arancione, giallo, verde, bianco).
Le informazioni vengono gestite in tempo reale tramite la piattaforma Gecos (Gestione Centrale Operativa Sanitaria).
La priorità e il tempo d’attesa stimato sono visibili agli operatori interni.
Tuttavia: non esiste un portale pubblico regionale unificato dove il cittadino possa, in ogni momento, visualizzare i tempi di attesa aggiornati in diretta nei PS (a differenza, come vedremo, della Toscana).
Punto di forza Veneto: efficienza organizzativa interna.
Limite: poca trasparenza esterna per l’utente cittadino.
3.2. Toscana – dati pubblici su accessi e attese voto 6
La Toscana ha sviluppato un sistema accessibile direttamente dal sito della Regione o delle singole Aziende Sanitarie, dove il cittadino può: visualizzare in tempo reale il numero di pazienti in attesa nei PS della propria zona; vedere quanti sono i codici rossi, gialli, verdi, bianchi in quel momento; trovare tempi medi di attesa aggiornati, es. per l’area Pistoiese.
https://www.uslcentro.toscana.it/pronto-soccorso
Punto di forza Toscana: trasparenza, empowerment del cittadino, migliore programmazione delle scelte.
Limite: la performance tecnica reale può variare tra ospedali.
Il mezzo punto in più alla Toscana è un riconoscimento non tecnico, ma civico e comunicativo: l’utente informato e un utente più responsabile, e questo è coerente con la linea del convegno
(“responsabilità di tutti”).
- LISTE D’ATTESA
La Toscana ha registrato un calo nei tempi per le prestazioni prioritarie B, passando da 96,5 nel 2021 a 83,8 nel 2022. Il Veneto monitora almeno 70 prestazioni traccianti ma mancano dati completi per comparazione. Entrambe presentano ritardi significativi nella riduzione delle liste. 5/5.
- TERRITORIO E ASSISTENZA DOMICILIARE
Sul personale, l’Italia conta 4,2 medici e 6,8 infermieri per 1 000 abitanti7. Tra le regioni, il Veneto ha recentemente assunto oltre 1 000 infermieri, la Toscana circa 308 medici. Voto: Veneto 6, Toscana 5.5.
L’assistenza domiciliare integrata (ADI) e aumentata dal 2,7 % al 3,3 % nel periodo 2019-22 in Italia.
Campi di intervento dell’ADI: visite mediche a domicilio, cure infermieristiche (medicazioni, terapie iniettive…), fisioterapia o riabilitazione, assistenza psicologica o sociale, coordinamento tra vari professionisti (medico di base, infermiere, fisioterapista, assistente sociale…
Nonostante questo progresso generale, nessuna delle regioni ha raggiunto livelli ottimali.
Valutazione 5 per entrambe.
Conclusione e proposte
Riepilogo:
Veneto e Toscana sono sistemi sanitari di eccellenza in Italia, con punte di eccellenza in prevenzione (Veneto) e trasparenza sui servizi PS (Toscana).
Aree di miglioramento comuni: riduzione liste d’attesa e consolidamento dell’assistenza territoriale e domiciliare.
Spesa: sostenibile, ma va resa piu efficiente e orientata ai risultati.
Proposte pratiche:
Standard nazionale sulla trasparenza PS, seguendo il modello Toscana, per una rete unificata a livello
pubblico.
Rafforzamento ADI e case della salute, con target: ≥4 % popolazione anziana servita entro il 2026.
Campagne di prevenzione e educazione sanitaria, sfruttando il format veneto, per aumentare coperture vaccinali e screening.
Piattaforma nazionale integrata per il monitoraggio delle liste d’attesa, unificando i monitoraggi regionali (liste e punteggi NSG).
Serve una piattaforma nazionale integrata per il monitoraggio delle liste d’attesa, che raccolga i dati aggiornati da tutte le Regioni in modo omogeneo, trasparente e accessibile. Solo così sarà possibile confrontare le performance, individuare le criticità e allocare le risorse in base ai bisogni reali dei territori.
Contratto territoriale integrato, che assegni obiettivi alle ULSS/ASL su prevenzione, tempi d’attesa e
ADI.
NOTE
1 agenas.gov.it+aulss.veneto.it+quotidianosanita.it+ars.toscana.it
2 regione.veneto.it
3 Per ogni ambito analizzato, è stato proposto un voto sintetico da 1 a 7, attribuito sulla base dei dati pubblici (Ministero, Agenas, GIMBE, fonti regionali) e dall’interpretazione comparativa. Si tratta di una valutazione ragionata, utile a facilitare la comprensione e a stimolare la riflessione sulle priorità di intervento.
4 nurse24.it
5 documenti.camera.it+istat.it
6 aulss2.veneto.it
7 istat.it+documenti.camera.it




